Il Presidente dalla Toscana Eugenio Giani conferisce il Pegaso d'oro a padre Bernardo Gianni, uomo di pace

Il conferimento al promotore della grande manifestazione pacifista svolta a Firenze, è stato annunciato mercoledì 25 ottobre, dal presidente Eugenio Giani, a Portoferraio, dove si trova per incontrare operatori economici dell'Elba.

“La figura di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, sta caratterizzandosi sempre più nel tempo come figura spirituale ed espressione autentica dell'anima toscana fondata sulla pace e sul dialogo tra i popoli e fra le religioni. Padre Gianni è un uomo di grandissimo spessore sul piano umano e di forte carisma. In un mondo in cui i conflitti sembrano sempre più espandersi, è un uomo di pace. Per questo abbiamo deciso di conferire a padre Gianni il Pegaso d'oro, massima onorificenza della Regione. È un modo per riconoscere i suoi alti meriti che hanno portato a valorizzare San Miniato al Monte con le manifestazioni per i mille anni della basilica fino alla recente manifestazione di alto valore simbolico svolta lunedì 23 ottobre in Santa Croce a Firenze. Stiamo concordando con il diretto interessato il giorno del conferimento”. Queste le parole del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha conferito il Pegaso d'oro a padre Bernardo Gianni, il promotore della grande manifestazione pacifista svolta a Firenze, che ha coinvolto migliaia di persone di tutte le fedi religiose. Bernardo Gianni è nato a Firenze nel 1968. Monaco olivetano, figura di spicco della spiritualità e cultura fiorentina, è abate di San Miniato al Monte, dove vive dal 1996 e dove ha da poco coordinato le celebrazioni per il millenario del monastero. La notte di Natale del 1992 ha cambiato per sempre la vita di don Bernardo Gianni: «La voce del Signore ha avuto i tratti forti e intensi di una chiamata persuasiva. Venivo da anni durante i quali ero stato lontano dalla fede. Ma quella notte avvertii il desiderio di farmi monaco per dedicare tutta la vita alla ricerca e all’incontro con Dio. La chiesa in cui tutto questo è accaduto era il monastero di Santa Maria a Rosano nei pressi di Firenze, assai caro a Benedetto XVI. La vocazione è nata attraverso la celebrazione liturgica. Un’esperienza di preghiera intensa sperimentata nel contesto del mistero che il monastero evoca. Mi sono sentito profondamente parte di quella realtà».