Il maestro danese Bloch in un'osteria romana abbandona il sacro e si diletta con il profano

È una delle scene di genere più note di Bloch, molto famosa nella cultura popolare scandinava ed anglosassone, ed ha portato tanti clienti stranieri nelle osterie di Roma!

In un'osteria romana” (in danese “I en romersk kro”) è un dipinto olio su tela che misura 148,5 per 177,5 centimetri del pittore danese Carl Heinrich Bloch (Copenaghen, 23 maggio 1834 – Copenaghen, 22 febbraio 1890). Fu dipinto nel 1866. Oggi si trova a Copenaghen nella Sølvgade 48 presso la Galleria Nazionale d’Arte (in danese “Statens Museum for Kunst”, nota anche come “SMK") che lo ha acquistato nel 1935.

Una delle scene di genere più note di Bloch, il dipinto è stato commissionato dal mercante Moritz G. Melchior, amico di Bloch e suo grande sostenitore che appare nello sfondo del dipinto: seduto in un'osteria, a un tavolo, parla con i suoi amici. Uno dei due, la figura che volge le spalle agli spettatori, è il pittore stesso.

Bloch era uno studente di Wilhelm Marstrand presso la Reale Accademia d’Arte di Danimarca e quest'opera d'arte è simile alla “Scena di un’osteria italiana” di Marstrand. Anche la pittrice polacco-danese Elisabeth Jerichau Baumann ha realizzato una versione della scena e ci sono almeno altre tre variazioni di questo dipinto di altrettanti diversi artisti.

Il quadro è molto noto nella cultura popolare scandinava ed anglosassone così come in quelle culture sono molto note le osterie romane. Nell'aprile 2018, il famoso DJ della emittente britannica BBC Radio 1 Greg James nel corso della trasmissione radiofonica “Radio 1 Paint-A-Long" ha guidato una riproduzione vivente del dipinto dopo che i suoi ascoltatori hanno scoperto che egli sembrava proprio l'uomo ritratto in primo piano. La riproduzione vivente del quadro comprendeva anche due ascoltatrici, Miriam e Harriet, che hanno rappresentato le donne presenti anch’esse in primo piano.

Ovviamente Bloch deve la sua fama anche alla rappresentazione di soggetti sacri. Da oltre 40 anni, la “Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni” (la Chiesa mormone) fa ampio uso delle pitture di Bloch (soprattutto di quelle della collezione dei Re di Danimarca custodita presso il Castello di Frederiksborg -oggi Hillerod -) per i suoi edifici sacri e il materiale a stampa, oltre che come modello per le ambientazioni di film sacri.

Di Giovanni Conticelli.