"Tramonto: campi di grano vicino ad Arles", in Provenza Vincent van Gogh trova la luce del mezzogiorno
Van Gogh paragonava la propria fatica artistica al duro lavoro nei campi, e nei campi di grano che dipinse in quel periodo ad Arles esalta la figura umana come dispensatrice di speranza e di vita. Ma il progetto dell'"Atelier du midi" non ebbe seguito
Questo è probabilmente un quadro a cui non è stato dato un titolo. In alcuni casi è indicato come “I Mietori” in altri come “Panorama di Arles visto dai campi di grano”. È stato dipinto olio su tela 73x54cm dal pittore olandese Vincent Willem van Gogh (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) nel giugno del 1888 sulla pianura di “La Crau” in Provenza appena fuori la cittadina di Arles, che si vede appunto sullo sfondo del quadro, dove il pittore in quel periodo risiedeva. Oggi il dipinto si trova in Francia nel Musée Rodin Rue de Varenne, 77 Parigi.
Ad Arles Vincent arrivo’ nel febbraio del 1888 spinto dal desiderio di conoscere il Mezzogiorno francese, con la sua luce e le sue tinte mediterranee così lontane dal cromatismo nordico e fu una buona occasione per assimilare gli stimoli artistici raccolti a Parigi e per porre fine alla convivenza con il fratello Théo, resa più difficile dal carattere irritabile di entrambi.
“Ho intenzione una volta o l'altra, appena posso, di andarmene nel Sud, dove c'è ancora più colore e ancora più sole [...] Quest'estate, quando dipingevo il paesaggio ad Asnières, vi ho visto più colore che in passato".
Van Gogh paragonava la propria fatica artistica al duro lavoro nei campi, e nei campi di grano che dipinse in quel periodo ad Arles esalta la figura umana come dispensatrice di speranza e di vita. Il punto focale dei dipinti di questa serie è il sole della Provenza, dall’«alta nota gialla» che ha acceso la tavolozza di Vincent fin dal suo arrivo. Qui il pittore aveva inizialmente trovato una corrispondenza tra il suo animo, la realtà esterna e la sua arte. I colori sono forti, complementari, e le pennellate sono precise, quasi simmetriche.
Il dipinto precede la prima crisi procuratagli dalla malattia che lo avrebbe poi afflitto definitivamente.
Eccitato da uno «stato febbrile», ad Arles van Gogh realizzò ben duecento dipinti e cento altre opere tra disegni e acquerelli. Nacque poi ad Arles il suo progetto dell’”Atelier du midi”, mai concluso, che nelle intenzioni di Vincent doveva essere una comunità di pittori che avrebbe vissuto al di fuori degli schemi, ormai da lui ritenuti inadatti agli artisti.
«Quando si fa il pittore, o si passa per pazzi oppure per ricchi; una tazza di latte ti costa un franco, una pagnotta due, e intanto i quadri non si vendono. Ecco perché bisogna mettersi insieme, come facevano gli antichi monaci, i fratelli della vita in comune nelle nostre brughiere olandesi [...] Non chiederei di meglio, ma poiché si tratta della vita in comune di diversi pittori, io dichiaro che anzitutto ci vorrebbe un abate per mantenere l'ordine e che naturalmente questi dovrebbe essere Gauguin»
Quando Gauguin giunse ad Arles il 29 ottobre 1888, al contrario di van Gogh, ne rimase deluso, definendola «il luogo più sporco del Mezzogiorno» e della Provenza. Ed il progetto, rimasto senza abate, non ebbe alcun seguito
Di Giovanni Conticelli.