“Il figlio dell’uomo”: l’autoritratto che René Magritte non voleva dipingere. L'occhio simbolo di lutto

Il famoso dipinto, raramente esposto in pubblico, è presente nell’immaginario collettivo grazie alle numerose apparizioni in film, video musicali e serie tv. Pochi conoscono però il trauma che esso nasconde

"Il figlio dell'uomo” (“Le fils de l’homme”) è forse l'opera più famosa del belga maestro surrealista René François Ghislain Magritte (Lessines, 21 novembre 1898 – Bruxelles, 15 agosto 1967) dipinto olio su tela 116x89 cm nel 1964. È la versione dell'artista di un autoritratto. Oggi fa parte di una collezione privata.
 
“Il Figlio dell'uomo”, essendo  di proprietà privata, è raramente esposto al pubblico. È stato visto brevemente l'ultima volta nel 2001 nella lounge dell’”LHotel”a Montreal, Canada.
Nonostante la mancanza di opportunità per vedere dal vivo questo  dipinto, l'immagine è diventata ampiamente riconosciuta grazie al suo uso frequente nella cultura popolare. È stato condiviso, descritto e rappresentato in molte forme. Uno degli usi più notevoli dell'immagine ha avuto luogo nel remake del 1999 del film intitolato “The Thomas Crown Affair” (titolo in italiano tradotto con un improbabile “Gioco a due”) con Pierce Brosnan e René Russo. Nel film, il dipinto appare sul muro della casa di Thomas Crown dove René Russo lo paragona a un "uomo d'affari senza volto". Anche durante la scena del furto, Thomas Crown e molti altri indossano la stessa bombetta, la cravatta rossa e lo stesso abito della figura del dipinto per confondere le guardie di sicurezza. Anche in altri  film è stata mostrata l’immagine di questo dipinto come in “Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie” (2007) con Dustin Hoffman e Natalie Portman e "Bronson" (2009) di Nicolas Winding Refn,  così come in molti altri.
 
L'immagine è stata usata anche nel mondo della musica pop. È stato mostrato nella scena della galleria futuristica nel video di Michael e Janet Jackson “Scream”. Il personaggio iconico è stato anche interpretato nel video di "Astral Traveller" dal gruppo rock “Yes”.
Anche ne ”I Simpson” si è usato questo dipinto con Bart Simpson che appare dietro la mela.
L'artista Norman Rockwell ha anche reso omaggio a "Il figlio dell’uomo” con un suo dipinto del  1970 che ha chiamato "Mr. Mela ". Il dipinto di Rockwell mostrava una mela rossa al posto della testa del personaggio. Il dipinto di Rockwell è stato venduto nel 2011 per $ 33.772 (€26.589,63).
 
Nel 1963, il buon amico, consigliere e “capo” di Magritte, Harry Torczyner, commissionò un autoritratto dello stesso Magritte. Tuttavia le lettere scritte da Magritte indicano che egli  aveva difficoltà a dipingere il proprio ritratto. Magritte descrisse le sue difficoltà come un "problema di coscienza".
Quando Magritte finisce finalmente il suo autoritratto, l'immagine risultante è quella di quest'uomo anonimo con una bombetta e intitolato "Il figlio dell'uomo".
 
Il dipinto ad olio raffigura l'artista stesso, vestito con un soprabito e una bombetta, in piedi accanto a un muretto con un'ambientazione marina sullo sfondo. Il suo viso è in gran parte oscurato da una mela verde in bilico, ma se si guarda abbastanza vicino, si può quasi vedere i suoi occhi che fanno capolino oltre il bordo del frutto e dellle sue foglie.
 
Il perché dell’uso della mela nel dipinto è probabilmente la domanda più sconcertante. L'associazione tra l'uso della mela e il titolo del dipinto "Il figlio dell'uomo" ha portato alcuni esperti a chiedersi se si tratti di un riferimento intenzionale alle idee cristiane sulla tentazione di Adamo nel giardino dell'Eden e la caduta dell'umanità. Hanno concluso pertanto che "figlio dell'uomo" può riferirsi a chiunque, anche a un uomo senza volto in giacca e cravatta.
 
Il dipinto fa parte di una serie che si completa con altre due opere prodotte nello stesso anno. Il primo è “l'Uomo con la bombetta” che presenta una figura simile il cui volto è oscurato da un uccello in volo. Il secondo è “La Grande Guerra delle Facciate” che raffigura una donna elegantemente vestita con fiori che le nascondo il viso.
 
Parlando de “Il figlio dell’uomo”, Magritte ha detto: “Almeno nasconde solo in parte il volto. Bene, quindi ha un volto apparente, la mela, che nasconde il visibile, ma nascosto, volto della persona. È qualcosa che accade costantemente. Tutto ciò che vediamo nasconde un'altra cosa, vogliamo sempre vedere ciò che è nascosto da ciò che vediamo. C'è un interesse per ciò che è nascosto e che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere la forma di un sentimento piuttosto intenso, una sorta di conflitto, si potrebbe dire, tra il visibile che è nascosto e il visibile che è esposto."
 
L'occhio che si vede dietro la mela verde potrebbe essere un simbolo di lutto per il pittore. Infatti, nel 1912, quando René Magritte era ancora adolescente, sua madre si suicidò gettandosi nel fiume Sambre. Il suo corpo venne poi trovato con il viso parzialmente coperto dalla camicia da notte, rivelando solo l'occhio sinistro. Questo dettaglio potrebbe aver segnato il giovane, e si trova ne "Il figlio dell'uomo", dove dietro la mela è visibile solo l'occhio sinistro del personaggio.

Di Giovanni Conticelli.