"Italia grande paese", ripete la politica demagogica, ma è una landa di ferocie stupide, mediocri o lerce senza controllo

Balordi, farabutti, violenze spicciole sono in espansione e calano anche i lanzichenecchi a sfasciare il Colosseo, le fontane, le statue: nessuno paga, nessuno fa rispettare un minimo di decenza. Regna il lassismo, ma incolpare solo la politica è troppo facile.

Quando l’ho sentito giuro che non riuscivo a crederci: il governo sfoltisce il reddito di cittadinanza ma se uno si droga glielo lascia. Come incentivo, non c’è che lo valga. Questo è l’esempio perfetto della politica neoconsociativa e gattopardesca che non distingue più destra e sinistra, che scarica i costi sui poveri e sugli onesti, peraltro in via d’estinzione. Nell’accondiscendenza degli italiani che sono quei tipi ameni che amano incolpare la politica per ogni nefandezza, incluse le loro personali, “piove, governo ladro”, però subito aggiungono: ci deve pensare la politica. Come andare in chiesa a bestemmiare. La politica, per dire l’entità più squalificata, dall’affarismo europeo al trasformismo senza vergogna, dai prestiti a strozzo fino alla democrazia alternativa di quelli che vorrebbero mettere al manicomio o in galera chi non crede nei cambiamenti climatici, ossia non odia l’uomo capitalista. Siccome l’italiano è un cinico opportunista, uno scettico fideista, oggi tutti in solluchero per il potere novello, che tocca a Giorgia Meloni: “Ci pensa Giorgia, lei sa cosa fare”. Ovviamente, appena cadrà nessuno l’avrà mai coperta, come si dice a Roma. Parassitismi genetici a parte, i miracoli non li fa nessuno e non deve essere la politica a farli, non il capo del governo: a questi si chiede che il paese giri al meglio o meno peggio possibile. Invece pagano i taxi ai drogati e invitano al ministero i balordi.

Vediamo un po’ di esempi spiccioli? In un gruppo whatsapp di una classe di mocciosi di una scuola di Menaggio, lacustre paese sul lago di Como pullulante di magioni di ultraricchi e supervip, dai russi a George Clooney a, di recente, i Ferragnez, saltan fuori messaggi oltre le colonne d’Ercole della vergogna: pedopornografia, violenze, torture, lodi all’Olocausto, esaltazione di Hitler. I docenti, constatato il tutto, denunciano alla magistratura, ma le famiglie insorgono: lasciateli stare, sono i nostri figli e non fanno del male a nessuno. Altro giro, altra scolaresca: per un anno torturano una compagna, hanno 13 anni, la chiamano “Ebola” e sfigata: promossi col 9, i genitori hanno rifiutato di sottoporli a percorso di giustizia riparativa, che è una delle tante farse della società gesuitica. “Se muori meglio, non se ne accorge nessuno”: avevano anche fatto una chat, ammazzavano il tempo così. La compagna è finita in terapia e quelli hanno detto, visto? Avevamo ragione noi, è scema.

Sul treno “Leonardo Express” chee unisce la famigerata Stazione Termini a Fiumicino, in sei tutti senza biglietto aggrediscono il controllore, due in particolare lo massacrano come in quei film polizieschi di estrema brutalità: quello vivo a stento, i macellai portati in caserma dove li identificano, li mandano via, così che possono imbarcarsi in tempo utile per le Canarie, con tanti saluti. Sempre a proposito di allegre vacanze, torna, se ne sentiva la mancanza, uno dei cinque responsabili della morte del piccolo Manuel Proietti, tritato nell’utilitaria della mamma a Casal Palocco per una “sfida estrema” del gruppo affarista “the Borderline”: in un video, saluta, ride, balda, preferisce i social. Quel vago sapore di presa per il culo: solo un mese fa la morte assurda, inconcepibile, di quel bimbo di 5 anni, e lui, er Motosega, che diceva: sono distrutto, la mia vita è finita. Si vede che si è ricostruito alla svelta.

Questa gente “rinasce come rinasce il ramarro”, che schifo: anche per loro, leggemmo, le famiglie si schierarono a falange, ma sì, che sarà mai, un bel pacco di soldi ai genitori così la finiscono di rompere. Chi allora scrisse di non credere neanche per un momento al “pentimento” di questi ragazzini senza anima e venne rampognato da stanche osservazioni bigotte: chi sei tu per giudicare, non sai cosa stanno passando (loro?), dovresti provare (se avessi “provato” io a sfasciare un piccolino a bordo di un missile a 140 all’ora per puro divertimento, mi sarei fatto fuori da solo, subito, per manifesta indegnità). Che diranno adesso i garantisti sciocchi? E che dirà la trottolina Meloni, col suo zelo patriottico, davanti alla calata degli unni, gli americani che bucano il Colosseo, i tedeschi che sfasciano le statue degli scultori varesini, le chiappone di varia provenienza che usano la Fontana di Trevi come lavatoio o piscina. Ma se i cosiddetti attivisti per il clima possono scaricarci dentro del carbon vegetale e, per punizione, li invitano in televisione, li candidano, perché mai un turista lanzichenecco dovrebbe temere conseguenze di sorta? Scrivo un pezzo sullo sbando di Milano e i soliti troll piddini, non potendo smentirmi nel merito, ricorrono agli insulti, col cognome che mi ritrovo sarei un figlio di madre ignota, un figlio di una puttana. Altri scrivono: esagerato, disfattista. Non passano 24 ore e un generale dei carabinieri ammette: a Milano il crimine di strada è in espansione e non sappiamo come arginarlo. A Rovereto una poveretta che va a soccorrere la madre viene brutalizzata da un nigeriano notoriamente feroce e gli muore tra le mani mentre lo supplica "Fermati ti prego". Il sindaco piddino neanche una parola, la stampa piddina men che meno, il ministro di polizia Piantedosi, che discetta sull'universo ma non sa tenere la barra dritta, regala una domanda incredibile: "Cosa non ha funzionato?". Non funziona questa politica di bassa cucina, al di sotto del mediocre, dove il ministro Salvini scarica il ministro dell'Interno, da lui voluto, il quale cerca di scaricare sui carabinieri che gli rispondono non provarci neanche. Non funziona la catena di responsabilità che lascia sbarcare altri 92mila senza nome in sette mesi e non dice quanti sono già sparpagliati per l'Italia, se uno o due milioni. A Milano una studentessa lavoratrice stava facendo la stessa fine della pensionata di Rovereto, uccisa a pugni da un egiziano, non fosse stato per uno che è uscito a soccorrerla con una spranga. Ma che fa? La polizia si lamenta, giustamente, di essere frenata, carne da macello per gli extracomunitari violenti, ma due anni fa pestava e investiva con gli idranti i dissidenti del greenpass. Sempre a Mediolanum i teppisti "climatici" prima rovinano il monumento equestre e poi salgono sull'ingresso della Galleria dove, indisturbati, rovinano l'arco. Subito invitati dal ministro Pichetto Frignon che offre la merenda e, presumibilmente, posti nella pubblica amministrazione. Vai così Giorgia, che il tuo patriottismo è una figata! Ovunque la regola è: forti coi deboli, deboli coi forti. Anche sui treni dove non ho mai visto nessuno intervenire. In compenso Trenitalia, consegnata alla dimensione del ritardo puntuale (neanche coi post fascisti al governo i treni arrivano più in orario), se n’è inventata un’altra, invereconda: per mascherare la débacle, annuncia un treno per mezz’ora: tu sei ad Ancona, il treno sta ancora a Rimini ma ti dicono che “è in arrivo con un ritardo di dieci minuti”, che a conti fatti, quando lo vedi comparire, sono 50. Eccolo qua il genius loci, regolarmente nel peggio. Viva l’Italia, che, come ripete la trottolina patriottica, è un grande paese.