"La voce del padrone", luci e ombre di un omaggio a Franco Battiato

Terminata la proiezione della pellicola in un Cine Teatro di Ragusa, ho atteso otto mesi prima di pubblicare questo scritto con le sale cinematografiche chiuse

“Franco Battiato - La voce del padrone”, presentata al Taormina Film Festival 2022, prodotta da Matteo Berciga e Andrea Zoso per RS (Rolling Stone Produzioni e ITsART, la piattaforma digitale della cultura italiana lanciata dal Ministero della Cultura, in novanta minuti sono racchiuse, per mezzo dei live d'epoca, l’analogico delle foto d'archivio e la registrazione delle memorie private, in forma di documentario tra compagni di viaggio, le “illuminazioni”: la band originale di "La voce del padrone" ricorda l'epoca in cui i tour erano il test e la promozione del disco, il fotografo Roberto Masotti ricostruisce il concetto dietro la copertina dell'album del titolo; il batterista Donato Scolese ironizza su come Battiato sia riuscito a far memorizzare al suo pubblico testi oltre il surreale; il manager Francesco Cattini ricorda il concerto a Baghdad, subito dopo la Guerra del Golfo, realizzato nonostante il parere contrario della Farnesina; padre Bormolini insiste sul potere trasformativo della parola cantata; Alice ricorda come amasse autodefinirsi "un compositore classico prestato alla canzone", mentre Juri Camisasca lo immagina come "un uomo cosmico", dal documentario Caterina Caselli, Una vita cento vite viene riproposta la primissima apparizione del giovane Battiato in "Diamoci del tu", varietà RAI del '67, commentata dalla stessa Caselli. È un omaggio, riuscito e ben confezionato, al compositore e sperimentatore etneo, agli esordi quasi ignorato dalla critica musicale, per Battiato "la musica dovrebbe essere un'arte che esprime livelli superiori di conoscenza e di stati". Scrivendo e ascoltando “Apriti sesamo”, XXVIII album e ultimo come solista e con brani inediti. Disponibile al pubblico dall’autunno di dieci anni fa su etichetta Universal. Le tracce sono pubblicate su "edizioni L'Ottava”, testi di Manlio Sgalambro e dello stesso Franco Battiato, musiche sempre di Battiato. L'album amalgama pop e classica ed elettronica. Il primo singolo estratto dal disco è Passacaglia, sulle frequenze radio dal 5 ottobre 2012. Alla chitarra Simon Tong, all'organo Hammond di Carlo Boccadoro. Oltre all'adattamento di Passacaglia della vita del musicista cinquecentesco Stefano Landi, Battiato riprende anche temi musicali di Christoph Willibald Gluck (da Orfeo e Euridice) e di Rimskij-Korsakov (da Sherazade, nel brano Apriti Sesamo). Aurora contiene nel testo versi del poeta Ibn Hamdis, adattati da Nabil Salameh e con una strofa finale di Sgalambro, Un irresistibile richiamo contiene citazioni di Santa Teresa d'Avila mentre in Testamento la citazione dantesca del ventiseiesimo canto dell'Inferno "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" contiene due licenze artistiche. La canzone Eri con me è stata scritta appositamente per Alice che l'ha inserita nell’album Samsara e viene in questa incisione riproposta da Battiato con un arrangiamento differente. Eguale soluzione per Aurora, che è stata inserita nel 2013 da Ornella Vanoni nel suo album Meticci in una versione più breve. A fine anno 2012 l'album viene certificato in qualità di “disco d'oro” grazie al successo commerciale. Chi scrive non ha mai acquistato nulla del compositore etneo, e non lo include tra i personali simili (i simili si cercano) ma ha ricevuto in dono due sue registrazioni in momenti “fondamentali” della personale opera “simbolista” interna alla cornice della coscienza: “Come un cammello in una grondaia”, che mi rammenta in forza al Genio Guastatori Aosta nell’Operazione vespri Siciliani, e posteriormente “Il vuoto” (2007) per i miei quaranta anni. Alla luce dei due ascolti ritengo che la sua danza nostalgica dei tempi giovanili dal vivo in concerto lo ha probabilmente fatto precipitare verso la morte, infatti “il destino” e “la gioventù” sempre apprezzati ed allo stesso tempo quasi esorcizzati nei suoi testi, gli hanno provocato fratture a tibia e perone incipit dello spegnimento delle sue tre candele esistenziali: corpo, anima e spirito. Cupio dissolvi di Sé, dello stesso Battiato.