Il libro di Beatrice Silenzi sull'uomo dipendente e le dipendenze indotte dell'OMS
Gli enti sovranazionali coltivano la paura endemica per arrivare alla somministrazione perenne, plurima e incontrollata. Con un prezzo allucinante: la rinuncia alla sovranità dei singoli stati.
Beatrice Silenzi, collega indipendente, ha scritto un bel libro sulle dipendenze, ci sono tutte dalle droghe classiche ai farmaci, dalla Rete al porno, dal cibo all'alcool. Un manuale rigoroso, uno di quei testi che di solito si definiscono “per addetti ai lavori”, ma chi è che non soffre di qualche dipendenza? Anzi, il trionfo dell'irresponsabilità consumistica sta proprio nell'averci resi pluridipendenti, aggrappati ad abusi multipli che le istituzioni criminali per parte loro moltiplicano. A leggerlo, questo “E' Tossico!”, autoprodotto, distribuito anche sulle piattaforme digitali in ogni formato, si ha la sensazione di non salvarsi: ecco, capita anche a me, ecco, questa forma di schiavitù ce l'ho anche io. Perché è facile, è inevitabile rispecchiarsi nei bisogni di evasione, nelle compulsioni dello shopping o di chi indulge nell'uso smodato di telefoni che non sono più telefoni, sono computer da viaggio, da tasca e i computer non sono più computer, sono il nostro ufficio, il cassetto dei segreti, la finestra sul mondo. I cenni, sintetici ma precisi, che delimitano scientificamente le diverse dipendenze poi vanno bene per capire di più, servono per una consultazione alla bisogna, ma quello che conta, che resta è il nostro riconoscerci in balia di plurime forme di ricatto.
Mille forme di ricatto: ci pensavo scorrendo la mia, la nostra vita negli ultimi tre anni. Ci hanno resi dipendenti dal silenzio e dalla prigionia, da un codice a barre e da un vaccino da ripetere le due, le quattro volte in un anno, senza scrupoli per le conseguenze: bastava insabbiarle, come facevano all'Aifa. O tacerle, come si vantavano i mammasantissima dell'ISS. Adesso l'OMS punta, in collaborazione con la UE della Baronessa Ursula, a rendere questa droga vaccinale permanente. La dipendenza permanente, infinita, per qualsiasi cosa, per qualsiasi contagio, esistente o meno, potenziale o lunare. È in gioco l'approvazione “rapida”, racconta Alessandro Rico su “la Verità”, di nuovi farmaci e diventa inequivocabile, diventa esemplare il metodo seguito per l'anticovid: lanciare la riffa delle punture saltando i passaggi della sicurezza farmacologica, dei test, riversati direttamente sugli assuntori, stringere i tempi, negoziare contratti faranoici con i messaggini, poi cancellati, contratti da centinaia di miliardi. Questo sarebbe il modus operandi, affidato ai soliti, mercificato tramite sostegno alla Gavi di Bill Gates, uno partito dall'informatica e sbarcato nelle carni di laboratorio e nei sieri, quanto a dire la reinvenzione chimica dell'umanità. Il capitalismo finanziario ha un modo tutto suo di procedere: nella totale oscurità, nell'indifferenza per le procedure legali, per la trasparenza democratica, un modo da cricca mafiosa, con la differenza che le organizzazioni criminali vengono arruolate, agiscono in regime di subalternità, piratesca, anarcoide ma fondamentalmente sottomessa. Se si pensa che il postulato dell'OMS per sviluppare la campagna vaccinale perenne è “la parziale cessione di sovranità dei singoli stati”, mostruosità che neppure i sodalizi delinquenziali più potenti hanno mai neppure sognato di fare: al limite, si prendevano in ostaggio le istituzioni con la violenza, ma porsi come sovrastato istituzionale era una megalomania che non sfiorava neppure i mafiosi più esaltati. Mentre all'OMS la teorizzano apertamente.
Lo schema è semplice, sta nel dirigismo liberista di stampo eurocratico: sei libero di fare tutto ciò che io ti impongo. E per importelo manipolo la scienza, corrompo i suoi esponenti, compero l'informazione che si incarica di fomentare terrori atavici, isterie con cui mutare la psiche collettiva e dirottare orientamenti e consumi. I marchingegni tecnologici mostrano il passo, arrivano a saturazione? Noi ti diamo i vaccini, gli alimenti di sintesi e te li diamo come una proposta che non puoi rifiutare. Il prezzo è carissimo, sta nella psicosi di massa e nella crescita delle dipendenze, già esplose. E con ciò? Dice questo post capitalismo irresponsabile della sanità che ammala e che uccide: i cittadini sono sudditi e sono già pluridipendenti, da quando si alzano finché non chiudono gli occhi li tengono sugli schermi di un terminale, al mattino alle sette sono già negl'inferi delle metro, aggrappati alle slot machine, che peraltro gli abbiamo fornito anche sui medesimi terminali domestici, il porno avviluppa tutto e stiamo sdoganando anche la pedofilia, cambiare sesso è una pratica alla moda, uno status, le pretese più demenziali che demoniache, uomini incinti, uomini che allattano, le abbiamo rese obbligatorie, lo stato di ansia permanente, che la Baronessa chiama “permacrisi”, è cosa fatta: che sarà mai una sostanza in più, che potranno mai fare di peggio dieci sostanze di più?
Qui torno al libro di Beatrice Silenzi, dove a un certo punto si dice: “La scoperta e lo sviluppo di un farmaco sono processi lunghi, ad alto rischio e molto costosi che poggiano su conoscenze di base come la genetica, la fisiologica, la biologia molecolare, la microbiologia”. Così è o almeno dovrebbe essere; oggi scoperta e sviluppo di un preparato sono, come diceva quella vice di Pfizer ridendo in faccia a un Parlamento europeo esterrefatto ma in fondo complice “un aereo fatto volare mentre è ancora in costruzione”, frase pazzesca ma perfettamente sintomatica del liberismo stragista che più morti provoca e più se ne vanta al grido: tutto ciò che si può fare ebbene che si faccia, e poi troveremo qualcos'altro. Per questa strada siamo arrivati alla dipendenza totale, quella dalla paura che comprende tutte le altre anche se una paura magica, indefinibile, irrazionale, che ha a che fare con i nostri abissi e che, proprio per questo, non passa.