“Ritratto di giovane”, di Raffaello Sanzio: un dipinto che ha lasciato l'Italia più di 200 anni fa
Un dipinto di cui non si sono mai perse le tracce ma che ha lasciato l'Italia da più di 200 anni.
Il “Ritratto di giovane” è un dipinto a olio su tavola (54x39 cm) di Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520) databile al 1503-1504 circa e conservato nel Museo di Belle Arti di Budapest (Ungheria).
Le prime tracce dell’opera si trovano in una lettera del patrizio veneziano e collezionista d'arte Marcantonio Michiel del 1530, in cui lo stesso la cita tra le opere viste in casa di tale Pietro Bembo a Padova. Già facente parte della collezione Esterházy, l’opera pervenne al Museo di Budapest nel 1820 quando era ancora attribuita a Bernardino Luini. Viardot (1884) assegnò per primo l'opera a Raffaello, seguito da altri critici sempre del XIX secolo. Oggi l’attribuzione dell’opera a Raffaello è generalmente accettata.
Il protagonista è ritratto di tre quarti a metà figura, oltre un parapetto di derivazione fiamminga (filtrata dai modi del Perugino), e fissa verso lo spettatore accennando un sorriso. Per far apparire le mani sul parapetto compie un piegamento del braccio piuttosto innaturale e nella destra tiene un foglietto arrotolato.
A Roma alle Scuderie del Quirinale, con l'organizzazione della Galleria degli Uffizi di Firenze, nel 2020 si sono ricordati ii 500 anni dalla scomparsa dell’Artista con una importante mostra che ha subito diverse vicissitudini non solo a a causa del covid-19. La mostra rinviata per la pandemia è stata fisicamente aperta e visitabile da giugno ad agosto 2020. Tra le opere esposte però non ha figurato "Ritratto di Giovane".
Di Giovanni Conticelli