Giorgio Morandi il pittore del silenzio: la magia delle sue nature morte
La contemplazione delle sue nature morte è una porta verso un mondo surreale prossimo al nostro
“Natura morta” 1955 e’ un quadro olio su tela, 25,5 x 40,5 cm, dipinto da Giorgio Morandi ((Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964). Il quadro oggi si trova a Modena, parte di una collezione privata.
Gli oggetti rappresentati nelle sue nature morte (bottiglie, vasi, caffettiere), sono portati fuori dal loro contesto funzionale e analizzati nella loro pura essenza. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e, anche se non particolareggiava gli oggetti rappresentati, si può notare come essi non perdano di realismo.
Figura solitaria, Morandi è un caso veramente straordinario di pittore isolato, al di fuori dei movimenti, con scarsissimi contatti con altri pittori e maestri del tempo.
È anche un caso straordinario di un artista che ha praticamente dipinto quasi esclusivamente gli stessi soggetti: le famose bottiglie e vasi, caffettiere, fiori, ciotole e paesaggi dipinti per la stragrande maggioranza nella stessa stanza dove ha abitato per tutta la vita
a Bologna in Via Fondazza o nella casa di villeggiatura a Grizzana (oggi Grizzana Morandi in suo onore) sull’Appennino.
Eppure, nonostante questi aspetti - che potrebbero sembrare dei limiti - Giorgio Morandi è diventato uno dei più grandi artisti del Novecento e oggi le sue opera sono vendute a cifre che superano facilmente il milione di euro ed apprezzate in tutto il mondo.
Fellini, De Sica, Antonioni hanno utilizzato le sue nature morte in tre celeberrimi film: La dolce vita, Il boom, La notte.
In tempi più recenti (ottobre 2008) all’artista è stata dedicata una mostra al Metropolitan Museum of Art di New York (The MET - 1000 Fifth Avenue at 82nd Street, New York USA) che ha contribuito a consolidare la sua fama a livello internazionale.
Primo di due fratelli e tre sorelle per 26 anni ha insegnato Incisione all’Accademia delle Belle Arti di Bologna ed è stato considerato uno dei più grandi incisori del mondo. Nel 1992, in Palazzo d'Accursio a Bologna, è sorto il Museo monografico dedicato a Giorgio Morandi. Questo è stato possibile grazie alla donazione, da parte di Maria Teresa Morandi (sorella del pittore), delle opere e dell'atelier dell'artista, di proprietà della famiglia.
Fra le frasi attribuitegli: “La mia è una natura incline alla contemplazione.”
Di Giovanni Conticelli