Bologna Fiera, il primo appuntamento dell'anno con l'arte moderna e contemporanea

Dal 3 al 5 febbraio l'edizione del rilancio con esposizioni, percorsi tematici e performance

Superati i turbamenti degli ultimi tre anni, Arte Fiera Bologna torna alle sue date tradizionali, che ne fanno l'apripista della stagione, il primo appuntamento d'arte moderna e contemporanea in Italia. Prosegue l'era di Simone Menegoi (1970), critico, curatore e docente, che è direttore dal 2018, ma che propone stavolta un rilancio complessivo: «Abbiamo voluto pensarlo come un anno di turning point per la manifestazione. La sfida è stata ripensarla in soli sei mesi, a causa dello slittamento della scorsa edizione nel maggio 2022», racconta. La struttura di questa edizione ruota intorno alla classica sezione principale costruita dalla partecipazione di gallerie italiane e internazionali, ma si sviluppa poi in alcune sezioni curate, quindi su invito, dedicate a diversi temi. La prima è Multipli, una novità, uno spazio in cui vengono raccolte opere prodotte in serie. Includerà gallerie, librerie, stamperie ed editori accomunati dall’idea di un collezionismo più accessibile e quindi più democratico. Le altre due sezioni, invece, sono ben consolidate: quelle dedicate alla fotografia e alla pittura del XXI secolo. Un'altra novità è Percorso, che sarà di volta in volta dedicato a un diverso materiale (o tecnica). Non è propriamente una sezione ma, come indica il nome, una passeggiata, un percorso tra gli spazi della Fiera alla ricerca di opere realizzate con il materiale eletto. Per questo pilota, Percorso #1, la scelta è ricaduta sulla ceramica, e tutto il progetto è stato sostenuto da Mutina, azienda nota per il suo impegno nell'accompagnare artisti e creativi con mostre, pubblicazioni e collaborazioni professionali. Tra i punti di forza della kermesse c'è una rinnovata attenzione alle performance, che riprende con energia una tradizione che caratterizza il mondo dell'arte bolognese fin dagli anni Settanta. Menegoi racconta che «È una linea che ho voluto perseguire fin dal 2019, perché se tutti ricordano le leggendarie Settimane Internazionali della Performance, inaugurate nel 1977, non tutti sanno che la prima edizione, famosissima, con Marina Abramovic e Ulay, solo per fare due nomi, si svolgeva proprio alle porte del quartiere fieristico dove aveva sede la GAM – Galleria d'Arte Moderna, ed era soprattutto sostenuta dalla Fiera stessa. E quest'anno vediamo di riportarla!»