"Una contadina che vanga davanti il suo casolare", un Van Gogh inusuale e quasi perduto
La contadina che vanga davanti al casolare di Van Gogh vale 15 milioni di euro appena prima del covid
La galleria londinese Dickinson ha venduto un dipinto di Vincent van Gogh ( Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) per circa 15 milioni di euro durante la 33^ edizione della “The European Fine Art Fair” a Maastricht, Paesi Bassi. TEFAF 2020 ha successivamente annunciato la chiusura anticipata qualche giuorno dopo, l'11 marzo, a causa del coronavirus.
Si tratta di “Peasant Woman in front of a Farmhouse” (“Una contadina che vanga davanti il suo casolare“).
L’opera (62.9 x 112.4 cm.) realizzata da Vincent van Gogh nel 1885, era stata venduta all’asta di una fattoria di Billington, appena fuori Stafford nel Regno Unito, per 4 sterline e successivamente a Londra per 45 sterline in una negozio di oggetti di seconda mano. Secondo la famiglia Holme, proprietaria della fattoria di Billington, John Holme (1871-1952) accettò la tela al posto di un debito per delle forniture agricole nel 1929.
Risulta appunto che nel settembre 1968 Luigi Grosso, un italiano che lavora per la BBC, scova questo dipinto in un dubbio negozietto di antiquariato a Belsize Park, nel nord di Londra. Era firmato solo “Vincent” (nell’angolo in basso a sinistra) e il proprietario del negozio aveva ipotizzato che fosse di un artista con quel cognome. Mentre Grosso, che si intendeva un po ‘di arte, sospettava che potesse essere qualcosa di più. Lo pagò 45 sterline dell'epoca.
Con l’aiuto di Alan Bowness, che aveva curato una mostra di Van Gogh alla Hayward Gallery di Londra, Grosso fece autenticare il dipinto e poi lo vendette nel 1970 da Sotheby’s a New York, dove fu acquistato per 110.000 dollari da Joseph Levine, produttore cinematografico di Hollywood.
Levine vendette il dipinto nel 1983, sempre tramite Sotheby’s a New York, per $ 390.000 a Roberto Polo che a sua volta lo vendette nel 1985, sempre da Sotheby’s, ma questa volta a Londra, per £ 264.000 a un collezionista di Montreal.
Nel 2001, il dipinto fece un quarto viaggio da Sotheby’s a New York e fu venduto per $ 1,7 milioni al proprietario americano che lo ha affidato alla galleria Dickinson che sembra averlo venduto per ben circa 8 volte il prezzo pagato dal seller.
Insomma si tratta di un dipinto che ha viaggiato parecchio.
Risulta infine che questo dipinto non è mai appartenuto alla collezione della famiglia Van Gogh.
Sarebbe interessante ricostruirne la provenienza anteriore al 1929.
Difatti potrebbe aver fatto parte dello stock di opere lasciate da Vincent nel suo studio di Nuenen,affittatogli dal sacrestano della chiesa cattolica,prima della sua partenza per Anversa.
La madre nel 1886 raccolse tutto quello che c'era nello studio in 3 casse,depostate nella cantina di un mercante di Breda,che nel 1902 le diede a uno straccivendolo.
L'opera ha dimensioni inconsuete,troppo grandi,per le abitudini di Van Gogh e bisogna dire che altre furono smembrate prima di venderle.
Ma c'è un'altra pista interessante da seguire.Nel 1885 un'orefice di Eindhoven,tra l'altro allievo di Vincent,gli commissionò alcuni pannelli per le pareti della sala.Esistono schizzi preparatori delle opere eseguite,ma di una esisteva solo lo schizzo ma non l'opera finita.Ora,sotto questo dipinto,ai raggi x è emerso il dipinto mancante,che completa l'ordinazione.Da questo risultato si dovrebbe ripartire per ricostruire la definitiva provenienza del dipinto.
Di Giovanni Conticelli