Se Cristo arrivasse oggi a Bruxelles

La moltitudine che si mette in primo piano oscurerebbe anche la divinità

L'entrata di Cristo a Bruxelles nel 1889” (conosciuto anche semplicemente come “L'entrata di Cristo a Bruxelles”, in francese “L'Entrée du Christ à Bruxelles”) è un quadro dipinto nel 1888 da James Sidney Edouard, Barone di Ensor  (Ostenda, 13 aprile 1860 – Ostenda, 19 novembre 1949), dagli esperti indicato come il miglior lavoro del nobiluomo e artista belga.

Per la sua natura, considerata blasfema, Ensor fu costretto nel corso della sua vita ad esporre il dipinto nel proprio studio. Fu poi esposto dal Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa dal 1947 al 1983 e dal Kunsthaus di Zurigo dal 1983 al 1987.

Il dipinto si trova attualmente in mostra permanente presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles.

Come annunciato dal titolo, il quadro raffigura un ipotetico ingresso trionfale di Gesù nella capitale del Belgio, in onore del quale viene realizzata un'immensa parata, talmente sgargiante e carnevalesca da apparire ridicola e quasi sinistra. La cittadinanza è accorsa in massa all'evento, tuttavia nessuno dei partecipanti ha lo sguardo rivolto verso il Cristo: c'è chi chiacchiera, chi giudica, chi critica, chi si diverte, chi si fa largo, addirittura chi si bacia. Questa ultima circostanza rappresenta per l’autore l'allontanamento del popolo dai valori del Vangelo.

Circondato da un'anacronistica aureola, il Cristo ignorato da tutti è entrato umilmente a Bruxelles a dorso di mulo e sembra salutare (o benedire) qualcuno ma è praticamente oscurato dalla moltitudine che arrogantemente si mette in primo piano; inoltre il Messia ha i tratti somatici del pittore ed è l'unica figura che non indossa una maschera: Ensor voleva così raffigurare la propria emarginazione.

Inebriata da banali slogan ("Vive la sociale", "Vive Jesus le Roi de Bruxelles") e dalla musica della banda militare, la folla incosciente sembra pronta ad accogliere e poi a tradire il figlio di Dio esattamente come duemila anni fa.