La cultura koreana conquista la swinging London
Al Victoria and Albert Museum la mostra che celebra l'arte, la musica, la cinematografia del Paese asiatico con l'esplosione della 'k-wave'
L'onda lunga coreana piglia tutto ed è inarrestabile, dal k-pop al k-beauty fino al k-drama. Tanto da ottenere pure la consacrazione definitiva: una mostra, la prima nel suo genere, al Victoria & Albert Museum di Londra: «Hallyu! The Korean Wave» è aperta fino al 25 giugno 2023 per celebrare appunto la dinamica e coloratissima cultura pop del Paese asiatico. Una nazione che è ormai «una potenza culturale», come spiega la curatrice dell'esposizione Rosalie Kim. E per rendersene conto basta passare in rassegna alcuni dei più grandi e virali successi degli ultimi anni, dal Gangnam Style di Psy (record assoluto su YouTube: primo brano a superare un miliardo di visualizzazioni) ai Baby Shark amati da chiunque abbia figli in età pre scolare, per non parlare di Squid Game che ha dominato le conversazioni televisive dello scorso anno, diventando il programma più visto su Netflix. E pure un pezzetto della serie dei record è finita esposta al V&A attraverso i costumi e gli oggetti di scena più iconici. L'interessante esposizione porta nella swinging London oltre duecento oggetti, che spaziano dai prodotti della primissima azienda beauty del Paese, lanciata nel 1910, ai cartelloni pubblicitari, tra cui il poster delle Olimpiadi di Seul del 1988. E la prima sezione della mostra, che si intitola «dalle macerie agli smartphone», evidenzia proprio questo: come la Corea del Sud si sia evoluta da Paese devastato dal conflitto alla fine degli Anni '50 fino a imporsi come fucina di tendenze culturali, con anno zero il 1988, quello dell'olimpiade di Seoul, evento che ha cambiato per la prima volta la percezione della nazione all'estero. Passiamo poi nella seconda sezione della retrospettiva, «setting the scene», incentrata sul successo di K-drama e film, con gli iconici costumi da guardia rosa e le tute verdi di Squid Game. La sezione «the global groove» approfondisce invece l'esplosione della musica K-pop in tutto il mondo analizzando pure il ruolo svolto dai social media per alimentare tale successo planetario. Si possono rivedere alcuni abiti indossati da diverse generazioni di idoli del K-pop: da Psy (c'è la sua indimenticabile giacca rossa), ad Aespa e ATEEZ. Senza dimenticare arte e fashion. Poi c'è il design con la storia dell'evoluzione del packaging nella cosmesi fino all'alta moda, rappresentata, tra gli altri, con una creazione realizzata per il Victoria & Albert dalla stilista coreana Suh Younghee. Insomma, è una stagione all'insegna della K-mania.