Napoli, manoscritto di Leopardi trovato nella Biblioteca nazionale
Straordinaria ricerca da parte dei due studiosi Marcello Andria e Paola Zito che sono venuti a conoscenza di un appunto di Giacomo Leopardi 16enne che viene descritto come "provveduto e curioso sin da giovane"
Una scoperta sensazionale nella Biblioteca Nazionale di Napoli dove è stato trovato il manoscritto di un Giacomo Leopardi 16enne, con ogni probabilità databile al 1814. L'appunto è stato intercettato da due studiosi, Marcello Andria e Paola Zito. Questi due da anni si occupano della cospicua raccolta di Leopardi conservata a Napoli. Gli autografi del poeta alla sua morte, rimasero nelle mani di Antonio Ranieri, suo grande amico.
Trovato a Napoli appunto di Leopardi adolescente
Lo stesso Ranieri dispose il passaggio per lascito testamentario alla Biblioteca nazionale di Napoli, motivo per cui si trova lì. "Un'emozione fortissima, si conferma un genio assoluto" commentano i due studiosi. Si pensava infatti che gli scritti giovanili fossero rimasti a Recanati. Il "quadernetto" trovato è formato da quattro mezzi fogli. Ripiegato in modo da ottenere otto facciate e recano una lunga lista alfabetica di autori antichi e tardo antichi. Questi sono seguiti da una serie di riferimenti numerici.
"Leopardi provveduto e curioso sin da giovane"
Una nota della Biblioteca recita: "L'inedito conferma l'importanza della raccolta leopardiana napoletana che si presenta sempre più completa, mettendo a disposizione degli studiosi un panorama integrale dell'opera di Giacomo Leopardi". "Siamo di fronte ad uno scritto di Leopardi appena sedicenne, assiduo frequentatore della biblioteca paterna, che realizza un accurato e capillare spoglio dell'Opera omnia di Giuliano imperatore, ricorrendo all'autorevole edizione di Ezechiel Spanheim, apparsa a Lipsia nel 1696".
"Leopardi che soltanto l'anno prima ha cominciato a studiare il greco da autodidatta, perlustra assiduamente i migliori esemplari della biblioteca paterna, l'autografo ci mostra come benché giovanissimo Leopardi è già uno studioso provveduto e curioso ed abbia già un accurato metodo di lavoro, che rappresenterà la caratteristica costante del percorso leopardiano".
Il volume approfondisce il senso del binomio di Giacomo Leopardi e l'Apostata, in una prospettiva interdisciplinare attraverso i saggi di Marcello Andria, Daniela Borrelli, Maria Luisa Chirico, Maria Carmen De Vita, Stefano Trovato, Paola Zito che conducono le loro riflessioni sul piano storico-filosofico dal IV secolo d.C. all'Illuminismo e oltre, nonché sul piano filologico indagando nelle pieghe di un tessuto lessicale e concettuale denso e significativo.