Biennale Arte, “Il latte dei sogni": donne, avanguardie, contaminazioni, metamorfosi, emancipazione
Biennale di Venezia, la 59esima Esposizione Internazionale d'Arte dal titolo "Il latte dei sogni",̀ aprirà al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022 ai Giardini e all'Arsenale di Venezia. Cicutto: "Ci immergiamo nel re-incantesimo del mondo"
Eileen Agar, Leonora Carrington, Claude Cahun, Leonor Fini, Ithell Colquhoun, Loïs Mailou Jones, Carol Rama, Augusta Savage, Dorothea Tanning e Remedios Varo: queste le artiste delle avanguardie storiche del Primo Novecento che compongono il cuore palpitante della mostra “Il latte dei sogni”.
Le loro opere sono esposte nel Padiglione Centrale, in una sala sotterranea che diviene regno notturno, meraviglioso e femmineo dell’emancipazione, tra anatomie fantastiche, desiderio e affermazione identitaria.
A dominare 59esima Esposizione Internazionale d'Arte dal titolo "Il latte dei sogni",̀ titolo ispirato dal volume di Leonora Carrington, vi sono inoltre le contaminazioni, il ‘contagio’ di organico e artificiale per allontanarsi dall'antropocentrismo. Così nel Padiglione Centrale dominano i corpi mutanti messi in scena da Aneta Grzeszykowska, Julia Phillips, Ovartaci, Christina Quarles, Shuvinai Ashoona, Sara Enrico, Birgit Jürgenssen e Andra Ursuţa.
I rapporti che legano esseri umani e macchine sono analizzati in molte delle opere in mostra, come, ad esempio, negli esperimenti di Agnes Denes, Lillian Schwartz e Ulla Wiggen o nelle superfici-schermo di Dadamaino, Laura Grisi e Grazia Varisco, le cui opere sono raccolte in un’altra capsula dedicata all'Arte Programmata e all’astrazione cinetica degli anni Sessanta.
Biennale Arte 2022: corpo e linguaggio
Le relazioni che intrecciano corpi e linguaggio sono al centro di un’ulteriore presentazione tematica ispirata alla mostra di Poesia Visiva e Concreta Materializzazione del linguaggio, allestita alla Biennale Arte 1978, una delle prime rassegne apertamente femministe nella storia dell’istituzione. La scrittura visiva e le poesie concrete di Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Ilse Garnier, Giovanna Sandri e Mary Ellen Solt sono messe in dialogo con esperimenti di automatismo e scrittura medianica di, tra le altre, Eusapia Palladino, Georgiana Houghton e Josefa Tolrà, e con forme di scrittura femminile che spaziano dagli arazzi di Gisèle Prassinos alle micrografie di Unica Zürn.
Segni e linguaggi affiorano anche nelle opere di diverse artiste contemporanee quali Bronwyn Katz, Sable Elyse Smith, Amy Sillman e Charline von Heyl, mentre i quadri tipografici di Jacqueline Humphries sono messi in relazione con i grafemi di Carla Accardi e con il linguaggio-macchina che informa le opere di Charlotte Johannesson, Vera Molnár e Rosemarie Trockel.
In contrasto con questi scenari ipertecnologici, i quadri e gli assemblage di Paula Rego e Cecilia Vicuña inventano nuove simbiosi tra animali ed esseri umani, mentre Merikokeb Berhanu, Mrinalini Mukherjee, Simone Fattal e Alexandra Pirici tessono narrazioni nelle quali preoccupazioni ambientaliste e antiche divinità ctonie si combinano per creare nuove mitologie ecofemministe.
Biennale Arte, Il Presidente Cicutto: "La mostra curata da Cecilia Alemani immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti"
Il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto ha dichiarato:"La Mostra di Cecilia Alemani immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti proprio perché prendono le distanze dall'antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta".
"I compagni di viaggio (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla Curatrice provengono da mondi molto diversi fra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni - sottolinea Cicutto - Molte opere sono nuove produzioni appositamente create per questa edizione. Un segno importante e la prova di una grande attenzione alle nuove generazioni di artiste e artisti. Non a caso la Curatrice ha accettato di studiare e realizzare il primo College Arte nella storia della Biennale, che si affianca a quelli di Cinema, Danza, Teatro e Musica. I risultati dei College degli ultimi anni, sotto la diretta responsabilità dei Direttori Artistici coadiuvati da tutor, sono stati molto positivi".
"Sembrava difficile realizzarlo anche per Arte. Ma invece tre artiste e un artista, scelti fra i molti candidati da tutto il mondo, vedono le loro opere esposte fuori concorso nell’Esposizione Internazionale, con uguale dignità rispetto ai loro colleghi già affermati, selezionati dalla Curatrice - evidenzia Cicutto - Una tappa importante per La Biennale di Venezia che sempre di più, attraverso le attività del proprio Archivio Storico e la costituzione di un Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, si fa strumento di crescita per artiste e artisti, arricchendo la propria funzione storica di produzione di Mostre e Festival".
"L'augurio per questa 59esima Esposizione Internazionale d’Arte è che con essa ci si possa immergere nel 're-incantesimo del mondo' evocato da Cecilia nella sua introduzione. Forse un sogno, che è un altro degli elementi costitutivi della Mostra", conclude Cicutto.
Il Ministro Franceschini: "Investire in arte e architettura contemporanea"
VIDEO - Il Ministro Franceschini: "Investire in arte e architettura contemporanea"
Dario Franceschini, Ministro della Cultura, in occasione della Biennale di Venezia 2022:
"Un solo artista, un'opera bellissima, che rientra nell'investimento che stiamo cercando di seguire da qualche anno: cioè investire molto nell'arte e nell'architettura contemporanea italiana. Non c'è solo un glorioso passato, ma anche uno straordinario presente."
Sul ringraziamento di Zelensky a proposito del padiglione dedicato all'Ucraina, presente alla Biennale di Venezia 2022, commenta: "Abbiamo fatto solo il nostro dovere, niente di più".