Arte, mercato mondiale supera livelli pre-pandemia tra ottimismo e nuovi sistemi

Uno studio di Art Basel e UBS Global Art Market Report conferma l’ottimo stato di salute stimando in 55.1 miliardi di dollari il valore globale degli scambi nel settore, con un progresso del 30% nei confronti di dodici mesi prima e in crescita anche considerando i massimi registrati nel 2019

Mentre il calendario del settore culturale proponeva eventi in diversi Paesi, il mercato mondiale dell’arte è tornato a livelli superiori rispetto al periodo precedente l’emergenza sanitaria. Già da qualche settimana si respirava aria di ottimismo, testimoniato pure dall’interesse e dall’affluenza alla fiera meneghina Miart, terminata con successo domenica 10 aprile. Nel frattempo è uscito uno studio di Art Basel e UBS Global Art Market Report, che conferma l’ottimo stato di salute stimando in 55.1 miliardi di dollari il valore globale degli scambi nel settore, con un progresso del 30% nei confronti di dodici mesi prima e in crescita anche considerando i massimi registrati nel 2019.

Tali positivi risultati dimostrano che, nonostante le condizioni operative ancora non facili, le gallerie e le case d’asta si sono adattate a un nuovo sistema pronto a dare spazio sia alle vendite sul web sia a quelle offline, mentre la florida ricchezza dei collezionisti internazionali ha contribuito a sostenere la domanda nella fascia più alta del mercato.

Le piazze di maggior peso rimangono America, Cina e Inghilterra, con una quota che sfiora l’80% degli acquisti totali, tra dipinti, sculture, fotografie e installazioni. Oltre 28 miliardi di dollari di transazioni sono avvenute negli Stati Uniti, mantenendo così la posizione di leader sul pianeta grazie al suo 43%, seguita dalla Cina con il 20% sufficiente a superare in graduatoria il Regno Unito, afflitta da problematiche riguardanti la Brexit. Come dicono gli esperti ‘Tutti i pezzi di prestigio si stanno spostando verso New York e Hong Kong, al centro delle trattative top nell’universo’.

Buone prospettive vengono registrate in alcune zone europee a iniziare dalla Germania per migliorare ancora nel territorio francese, dove il business ha toccato le vette più elevate degli ultimi due lustri. Bisogna comunque ricordare l’apporto fornito dalle compere online, che ha rappresentato uno degli sviluppi fondamentali con l’egregio risultato finale di aver superato il 20% del volume d’affari.

Nell’indagine non poteva mancare una sezione dedicata al fenomeno che nel 2021 ha interessato in maniera trasversale ogni segmento dell’economia, ovvero gli Nft, che sono stati sdoganati a partire da marzo dalle case d’asta tradizionali. Ad oggi tali vendite risultano limitate, visto che solo il 6% delle gallerie ha effettuato trattative attraverso i Non fungible token, mentre quasi il 50% degli intermediari ha dichiarato scarso interesse verso questo futuristico comparto.

Di Massimo De Angelis