Dantedì 25 marzo 2022: perchè si celebra Dante Alighieri proprio oggi

Il Dantedì è la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, ma perchè si celebra proprio oggi? La data ha un significato preciso

Il 25 marzo 2022 non è una data qualsiasi nella storia del nostro Paese, ma è qualcosa di davvero speciale: è il Dantedì, il giorno nazionale dedicato a Dante Alighieri e alla sua Divina Commedia. Ma come mai il Sommo Poeta e la sua indimenticabile opera si celebrano proprio oggi? La risposta vi lascerà a bocca aperta. Il Dantedì è stato istituto solamente due anni fa, nel 2020, su iniziativa del Ministero della Cultura e ha un significato molto importante.

Dantedì 2022: perchè si celebra oggi

Come già anticipato, il Dantedì è una celebrazione di recente formazione: ha solamente due anni. A istituire questa giornata speciale sono stati gli esperti del Ministero della Cultura in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, avvenuta esattamente il 14 settembre del 1321. Così, da quel momento, il Dantedì ha iniziato a prendere forma e ha attirato a sè numerose iniziative da Nord a Sud Italia. Ma andando più nello specifico, è bene annotare che la proposta di dedicare un giorno, il 25 marzo appunto, a Dante Alighieri è nata da un articolo pubblicato da Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera.

Il 19 giugno 2017 l'editorialista propose, per la prima volta, sul giornale milanese di istituire il Dantedì partendo da una domanda alla base molto semplice: "Perchè non facciamo come fanno gli altri Paesi che dedicano giornate al loro scrittore più importante?". E ovviamente, in Italia, lo scrittore più importante non poteva essere che lui: Dante Alighieri.

Ma perché allora il Dantedì si celebra proprio oggi? La risposta è semplice ma al tempo stesso sorprendente: gli studiosi e gli esperti di letteratura medievale italiana stimano che il Sommo Poeta abbia fatto il suo ingresso la prima volta nella celebre selva oscura della Divina Commedia proprio il 25 marzo. E allora, quale miglior data per festeggiare l'autore italiano per eccellenza?

Di Giorgia Belfiore