Quirinale, Guglielmo Giovanelli Marconi: "La storia del colle fondamentale per l'Italia e la civiltà europea"

"Nella storia non esiste il caso. Esiste una missione: ecco perché l'elezione del Presidente della Repubblica si decide proprio al Quirinale"

Il Prof. Guglielmo Giovanelli Marconi, Docente di Storia Contemporanea e Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università UNIMEIER, ha raccontato a Il Giornale d'Italia l'appassionante storia del colle più importante del nostro Paese: il Quirinale

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Quirinale, Guglielmo Giovanelli Marconi: il VIDEO dell'intervento

"Le elezioni del Presidente della Repubblica sono un evento molto importante per la storia del nostro Paese. Ma è necessario comprendere perché queste avvengano proprio al Quirinale. Ricordiamo che non esiste un caso nella storia, ma esiste una missione. Il Quirinale per Roma, e non solo, direi anche per la civiltà Europea e Occidentale, è un colle fondamentale, grazie al quale abbiamo anche il concetto di Europa.

Oggi lo studio della storia è un po’ sacrificato in favore dello studio di altre arti liberali come la musica, la tecnologia, cose tutte legittime, ma se si perde lo studio della storia si perde anche la memoria della storia, che è un concetto molto importante. Se si perde la memoria storica non si riesce a percepire il pericolo del riproporsi di certi errori che abbiamo vissuto negli ultimi 100 anni. Lo studio della storia è fondamentale. Dato l’ultimo studio dell’OCSE sulla cultura studentesca europea abbiamo saputo che la gioventù italiana dai 15 ai 20 anni è penultima in Europa. Sotto di noi solo la Grecia. È molto grave. Incoraggio perciò tutte le persone a riappropriarsi della storia politica nazionale del nostro Paese così da prendere buoni gli esempi buoni ed evitare invece quelli cattivi.

Il Quirinale è importante perché era il secondo dei sette antichi colli dove nacque la civiltà romana. Il primo colle era il Palatino, dove Romolo fondò Roma. Lo fece dopo aver ucciso il fratello Remo durante un litigio o come sostiene il nostro eminentissimo archeologo Prof. Andrea Carandini si trattò di un sacrificio con il quale sacrificio ha creato la civiltà del mondo. Il Quirinale diventa importante perché, dopo l’espandersi di Roma dal Palatino, era il secondo colle fondamentale dei sette.

Il Quirinale prende il nome dal dio Quirino, che era il dio della stirpe antica romana con il quale i romani identificavano Romolo dopo la sua morte. Non esiste nessuna tomba di Romolo. Esiste solo il luogo, verso i fori romani, dove il corpo venne bruciato secondo la traduzione della pira romana. In onore di Romolo venne eretto un tempio dedicato al dio Quirino, che è il dio della prima stirpe reale che va da Romolo fino all’ultimo re di Roma che era Tarquinio il Superbo. Il dio Quirino fu venerato proprio sul colle che ora chiamiamo Quirinale. È proprio il Palazzo del Quirinale, su cui oggi siamo tutti concentrati per vedere cosa accadrà nei prossimi giorni con l’elezione del nuovo Capo dello Stato, sorge sulle rovine di questo tempio.

Quindi, con l’avvento del cristianesimo il tempio del dio Quirino venne totalmente smantellato. Con i marmi dello stesso venne costruito all’inizio del 1500, in pieno Rinascimento, un villino per il cardinale Onorato Carafa, che era il nipote di papa Paolo IV. Questo divenne la residenza dei papa dopo la morte del Cardinale. Andò infatti allo zio e poi al Papa Clemente VIII che lo ingrandì, siamo intorno al 1540. Infine, quando arrivò intorno al 1560 Paolo V, Papa borghese, mecenate, il villino venne trasformato in una reggia vera e propria, la reggia del Quirinale. Qui il Papa trascorreva le sue vacanze estive. Era quindi la residenza estiva del Papa, che non era solo  il capo della chiesa di Roma ma era anche il capo dello Stato Pontificio, uno Stato potentissimo. Punto quindi importantissima. Quando nel 1848 sorse la Repubblica romana e il Papa IX, che fu l’ultimo Papa-re, l’ultimo Papa anche Capo di Stato, dovette trasferirsi a Gaeta, la costituzione della prima Repubblica romana fu preparata proprio al Quirinale per poi essere firmata in Campidoglio. 

Pio IX poi nel 1849 tornò a Roma e fino al 1870 il Quirinale continuò a essere la residenza estiva del Papa. Qui aveva anche un suo trono, nella stanza del Quirinale, ancora oggi visitabile.

Con la fine del potere temporale dei papi, nel famoso 20 settembre 1970, l’esercito del neonato Regno d’Italia occupa Roma. Il Quirinale diventa allora la residenza del re d’Italia. Vittorio Emanuele II però era un po’ scaramantico e non volle abitare subito al Quirinale e aspettò fino alla prima metà del 1871, perché, essendo soggetto a una scomunica di Pio IX, si trovava un po’ a disagio. Volle dunque prendere possesso del Palazzo diversi mesi dopo. Fino al 1946 questo divenne dunque la residenza ereditaria del re d’Italia. Quando a seguito del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno, la Repubblica a tutti gli effetti nacque il 13 giugno, quando nella notte tra il 12 e il 13, esattamente a mezzanotte e un quarto, il Capo del Governo, Alcide De Gaspari, d’accordo con altri suoi capi della coalizione, socialisti, comunisti e partito d’azione, decise di assumere provvisoriamente i poteri di capo provvisorio dello Stato. Anticipò così la decisione del 18 giugno in cui la Suprema Corte doveva proclamare i risultati definitivi del referendum.

Qualche ora dopo la decisione di Alcide De Gasperi il 13 giugno, alle 15:30 più precisamente, l’ultimo re d’Italia, Umberto II, lasciò il Quirinale per partire per l’esilio. La decisione era la guerra civile, oppure l’esilio per aspettare che si calmassero le acque. Lasciò dunque il Quirinale dopo 85 anni che i suoi antenati lo avevano abitato.

Passarono poi diversi giorni. Il Quirinale non venne subito abitato dal nuovo Presidente della Repubblica, e De Gasperi non rimase poi in carica per parecchio tempo. Ci rimase infatti circa 2 settimana: dal 14 giugno al 28 giugno. Perché l’Assemblea Costituente doveva scegliere un presidente eletto. l’Assemblea Costituente scelse allora Enrico De Nicola.

De Nicola decide, come Vittorio Emanuele II prima di lui, di non trasferirsi al Quirinale. Sempre per scaramanzia probabilmente. Andò a stare a Palazzo Giustiniani. Si trattò di un gesto di umiltà. Ma quindi chi per primo iniziò ad abitare il Quirinale? Fu Luigi Einaudi, eletto nel 1948.

Importante capire come mai si è scelto il Quirinale. Non è che il Quirinale viene scelto per caso. Rappresenta la nostra terra, rappresenta Roma, rappresenta la capitale d’Italia, ed è giusto che ogni votazione per colui che rappresenta il simbolo della nostra terra, il Capo dello Stato, avvenga al Quirinale e sempre avvenga al Quirinale".