Premio Strega 2022, inizia la nuova edizione: Maraini e Scurati entrano nel consiglio direttivo
Riparte dall'1 febbraio all'1 marzo l'edizione 2022 del Premio Strega con le candidature proposte dagli Amici della domenica
Al via al Premio Strega 2022, che riparte dall'1 febbraio all'1 marzo con le candidature proposte dagli Amici della domenica, il nucleo storico della giuria. Ogni Amico avrà l'opportunità di segnalare, con il consenso dell'autore, un'opera di narrativa pubblicata tra il 1° marzo 2021 e il 28 febbraio 2022.
Alle loro proposte, potranno aggiungersi altre opere individuate dal Comitato direttivo, a cui va il compito di selezionare i dodici titoli ammessi a concorrere. Ogni opera potrà ricevere una sola segnalazione che dovrà essere presentata insieme a un breve giudizio critico.
Premio Strega 2022: Maraini e Scurati nel consiglio direttivo
A partire dal 2022 entrano a far parte del direttivo Dacia Maraini (Premio Strega 1999) e Antonio Scurati (Premio Strega 2019), grazie ai quali "l'autorevolezza del Comitato si rafforza ulteriormente", spiega una nota del Premio. Si aggiungono ai componenti Pietro Abate, Giuseppe D'Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine.
La Fondazione Bellonci e l'azienda Strega Alberti Benevento, promotrici del Premio, hanno ringraziato Helena Janeczek "per il lavoro svolto in questi anni nel Direttivo e le augurano ogni fortuna per la sua collaborazione con la casa editrice Feltrinelli".
L'immagine che accompagnerà la settantaseiesima edizione sarà realizzato da Olimpia Zagnoli, artista di fama internazionale, nell'ambito di un progetto nato in occasione del settantesimo Premio Strega che ha portato alcuni fra i migliori illustratori italiani - Manuele Fior, Franco Matticchio, Riccardo Guasco, Alessandro Baronciani, Emiliano Ponzi e Lorenzo Mattotti - a immaginare nuovi incontri tra la letteratura e lo Strega a partire dal disegno realizzato da Mino Maccari nel 1947 sulla prima urna del Premio.