L’Araba felice, il libro di Rajae Bezzaz
La vita di Rajae Bezzaz, ora inviata speciale per Striscia la Notizia, "svelata" in prima persona attraverso i tanti viaggi e le spesso tragiche vicissitudini familiari
Un’infanzia da maschiaccio, un’adolescenza all’insegna della ribellione, un’esistenza trascorsa in difesa dei più deboli e improntata all’affermazione di sé in quanto donna libera: la vita di Rajae Bezzaz, "svelata" in prima persona attraverso i tanti viaggi e le spesso tragiche vicissitudini familiari, raccontata con l’inconfondibile vena ironica che abbiamo imparato a conoscere sugli schermi di Striscia la notizia.
L’Araba felice, il libro di Rajae Bezzaz
"Voglio sentirmi libera di assumere qualsiasi forma, non ho un contorno netto": così l’autrice ci insegna quanto la diversità rappresenti sempre un valore aggiunto e mai un ostacolo, raccontandoci come una donna possa difendere strenuamente i propri diritti rimanendo fedele all’Islam. Un grande messaggio di integrazione, dono elargito all’Occidente tanto amato da una ragazza marocchina saldamente legata alle proprie origini.
Rajae Bezzaz, è nata in Libia da genitori nomadi – nello spirito e nei fatti – marocchini (padre berbero), trasferitisi in Italia in cerca di fortuna, come tanti, quando lei era ancora bambina. Nel nostro Paese, Rajae si è formata in teatro e recitazione. Per Striscia la notizia ragiona (e fa ragionare) su temi come integrazione, immigrazione e ruolo (o, più correttamente, "ruoli") della donna. Questo libro è un intimo diario di viaggio e cronaca della metamorfosi di una donna da vittima ad artefice autonoma del proprio destino, a ogni latitudine e longitudine: in Italia come in Etiopia (dove ha lavorato con un’associazione umanitaria), senza mai dimenticare l’imprescindibile Marocco (dove, appena può, torna a trovare l’amata nonna).