Scoperte le stelle cannibali, ecco che cosa mangiano: sembra impensabile

Si tratta di stelle simili al Sole: attuano un vero e proprio "processo di cannibalizzazione". Da questa scoperta ne discende un'altra che potrebbe cambiare il nostro modo di vedere il mondo

Se alcune persone ancora non si capacitano dell'esistenza di piante carnivore, riusciranno ancora meno a convincersi dell'esistenza di stelle cannibali. Sono stelle molto simili al nostro Sole e non sono affatto rare. Rappresentano infatti circa un terzo delle stelle simili al Sole e fanno solitamente parte dei cosiddetti sistemi binari, ossia quelli che prevedono una compagna inseparabile. Ciò che mangiano è impensabile!

Scoperte le stelle cannibali, ecco che cosa mangiano: sembra impensabile

Esistono stelle cannibali che mangiano...i loro pianeti. Quando li incontrano li divorano. Queste stelle attuano un vero e proprio processo di "cannibalizzazione planetaria", scoperto da una ricerca a guida italiana, condotta dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, offre nuove informazioni sui sistemi stellari che potrebbero persino ospitare pianeti simili alla Terra.

Gli esperti precisano che il processo di "cannibalizzazione planetaria non si è verificato nel Sistema solare che ospita la Terra: il Sole ha preservato i suoi pianeti su orbite ordinate e quasi circolari, il che ha favorito il fiorire della vita sul nostro pianeta".

Analizzando 107 sistemi binari tramite lo spettrografo Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), l'Inaf ha potuto riconoscere le stelle che sono state protagoniste di episodi violenti. L'analisi dello spettro è stata effettuata grazie al telescopio da 3,6 metri a La Silla, dell'Osservatorio europeo australe (Eso).

In condizioni normali le stelle di un sistema binario sono formate dallo stesso gas. Chimicamente dovrebbero dunque essere identiche. Se tuttavia un pianeta cade in una delle due stelle, ne modifica la composizione chimica con elementi più pesanti, come litio e ferro. La composizione dell'altra stella resta invece invariata. Dopo aver compreso questo dato, gli esperti hanno scoperto che alcune stelle simili al Sole sono in grado di ingoiare i loro pianeti con una probabilità compresa tra il 20% e il 35%.

"Sarebbe come se Giove o Saturno cadessero verso il Sole, distruggendo anche le orbite dei pianeti più interni", spiega Lorenzo Spina dell'Inaf di Padova. "Questi risultati rappresentano una svolta generazionale dell'astrofisica stellare e nell'esplorazione degli esopianeti. Fino ad adesso sapevamo solo dell'esistenza di alcuni sistemi binari anomali - sottolinea il ricercatore - formati cioè da stelle chimicamente differenti. Tuttavia la causa di queste anomalie non era ancora del tutto chiara". Ora invece gli esperti hanno potuto scoprire che "le anomalie osservate sono la diretta conseguenza della cannibalizzazione di pianeti. Il nostro studio - conclude Spina - apre alla possibilità di usare l'informazione sulla composizione chimica delle stelle per identificare quelle che hanno probabilità maggiori di ospitare gemelli del nostro Sistema Solare".