La prima Biennale post-pandemia sarà unica: da Venezia al resto del mondo

La Biennale di Architettura di Venezia spalanca le sue porte dal 22 maggio. Sarkis: "Un programma esteso con l'intento di ampliare la portata da Venezia al resto del mondo".

Il curatore Hashim Sarkis: "La domanda è 'How will we live together?' Possiamo ancora vivere insieme? Cosa cambia con la pandemia? 

E' passato più di un'anno da quando, attraverso una nota stampa, la Biennale sotto il peso della pandemia dilagante dovette posticipare l'evento: "La decisione di posticipare è una presa d’atto dell’impossibilità di procedere, nei limiti di tempo prefissati, nella realizzazione di una mostra così complessa e di respiro mondiale", si leggeva nel comunicato. 

Una decisione sofferta e difficile, eppure l'attesa non sembra essere stata vana: la Biennale di Architettura spalancherà le sue porte dal 22 maggio con un programma ancora più esteso e dalla fortissima vocazione internazionale.

Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia, a questo proposito ha sottolineato: "E' stato un anno difficile, ma non un anno perso. Un grande regista come Olmi diceva: 'non pensate che i tempi morti siano inutili, sono importanti se servono a comprendere cosa dovremmo fare e gli obiettivi del nostro agire' Credo che quest'anno in più non sia stato un anno perso anche se abbiamo dovuto tutti affrontare emergenze gravi".

Saranno 63 i paesi partecipanti, di cui quattro per la prima volta alla Biennale Architettura, ovvero Grenada, Iraq, Uzbekistan, Azerbaigian. Ma questo è solo l'inizio, perché Hashim Sarkis, curatore della Biennale Architettura 2021, promette la realizzazione di  "un programma esteso che vuole approfondire la discussione sul ruolo fondamentale dell'architettura all'interno della società, con l'intento di ampliare la portata della Biennale da Venezia al resto del mondo".

La particolare congiuntura storica che stiamo vivendo ha certamente portato il mondo dell'arte e dell'architettura a nuovi quesiti globali, che saranno assorbiti e affrontati nell'ambito dell'evento di quest'anno: "La domanda è : 'How will we live together?', Possiamo ancora vivere insieme? L'architettura come si trasformerà con la pandemia? Quale significato aggiungere dopo questa esperienza? Abbiamo avuto il tempo per elaborare queste questioni e i singoli progetti dando il via a una discussione collettiva. La Biennale da un evento è divenuta un processo, una discussione aperta" .

Dinamismo, apertura e multiculturalità: sembrano queste le parole chiave che caratterizzeranno la Biennale dell'architetto libanese-americano.  "Questa Biennale si allontana dal programma tradizionale di apertura-evento-chiusura - ha aggiunto Sarkis - e porterà avanti una serie di eventi tematici, si espanderà su diversi media, dalle pubblicazioni ai film, alla danza e continuerà anche dopo la chiusura della mostra, sotto forma di discussioni ed esposizioni nel mondo. Il programma espanso della Biennale è nei fatti l'affermazione di una Biennale espansa".

Come sarà la Biennale 2021 curata da Hashim Sarkis?


Una Biennale dal sapore avanguardistico che non sarà come le altre: ci saranno eventi tematici e una commistura di diversi media che vanno dalle pubblicazioni scritte ai film e ci saranno numerose attività collaterali e mostre collettive. 

Il percorso verterà su cinque aeree tematiche (scale) allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet.  

L'evento produrrà non solo il classico catalogo, ma anche degli importantissimi studi dal titolo “Stations” e “Co-Habitats” ai quali collaborano ricercatori di tutto il mondo, con lo scopo analizzare le cinque "scale" . 

Centralissima sarà la grande questione climatica, la quale pone interrogativi fondamentali e nuove sfide anche al mondo dell'architettura. Quale ruolo inoltre assume lo spazio pubblico nelle recenti rivolte urbane? Quali le nuove tecniche di ricostruzione dell’edilizia collettiva? Queste le domande alla base del film "Meetings on Architecture", che sarà girato e concepito come una serie di dialoghi tra architetti e studiosi di tutto il mondo- 

Una forte espansione anche verso il mondo della danza, con la collaborazione della Biennale Danza: i due eventi si incroceranno con il Festival Internazionale di Danza Contemporanea dal 23 luglio al 1 agosto, ospitando all’Arsenale,
nella sezione della Mostra intitolata Among Diverse Beings, le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College.

È prevista anche una partnership con il Victoria and Albert Museum di Londra che darà vita al progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate dal titolo Three British Mosques.

In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra avrà come focus tre moschee britanniche e le loro comunità ed
indagherà i temi della migrazione, dell’”ibridità” e della multiculturalità.

Previsti infine più di 17 eventi collaterali organizzati in diverse sedi della città di Venezia in accordo con un ricco pluralismo di voci che renderà senz'altro la prima Biennale post-pandemia un evento unico e un simbolo di rinascita globale.