Pomigliano D'Arco (Na), luce di 326 lampioni privati pagata dall'amministrazione comunale; GdF contesta danno erariale per circa €66mln a 4 funzionari
Atto di citazione nei confronti di 4 funzionari pro-tempore del Comune di Pomigliano d’Arco per cattiva gestione dell’illuminazione pubblica, le indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli coordinate dal sostituto procuratore Raffaele Cangiano
Pomigliano D'Arco (Na), la luce di 326 lampioni privati sarebbe stata pagata per anni dall'amministrazione comunale, la Guardia di Finanza ha pertanto contestato un danno erariale pari a ben 66 milioni di euro a 4 funzionari.
L'atto di citazione
La Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, guidata dal procuratore Antonio Giuseppone, ha notificato un atto di citazione nei confronti di 4 funzionari pro-tempore del Comune di Pomigliano d’Arco, nell'area metropolitana di Napoli, per aver cagionato un danno erariale di oltre 60 mila euro, derivante dalla cattiva gestione della pubblica illuminazione.
Le indagini
Dalle indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli e coordinate dal sostituto procuratore Raffaele Cangiano, è emerso che "326 lampioni benché installati presso cortili interni di abitazioni private, e non in spazi di accesso pubblico o nella pubblica via, venivano alimentati, da diversi anni, da illuminazione pubblica".
A carico dell'amministrazione comunale anche le relative spese di manutenzione. "Uno spreco di risorse pubbliche - spiegano gli inquirenti - che si è protratto fino all’inizio del 2024, quando, proprio in seguito all’iniziativa della Procura regionale e delle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli, l’azienda municipalizzata ha provveduto alla progressiva disalimentazione degli impianti".
La denuncia di un cittadino
A far scattare le verifiche la denuncia presentata da un cittadino. "La decisione politica di alimentare a spese della collettività impianti di illuminazione serventi cortili chiusi risaliva agli anni Ottanta e non è mai stata più rimeditata - precisano infatti gli inquirenti - nonostante, negli ultimi anni, fosse stata portata all’attenzione degli amministratori locali dalla segnalazione di un cittadino".
Il calcolo del danno
Il danno erariale è stato quantificato in complessivi 62.822 euro, calcolando, nei due anni di indagine 2022 e 2023, il periodo complessivo di illuminazione artificiale giornaliera, stimato in oltre 8.200 ore e il costo dell’energia consumata all’ora, pari a 7 euro, ottenuto sulla base delle fasce medie d’acquisto del prezzo PUN - Prezzo Unico Nazionale espresso in €/MWH.