Olimpiadi Milano-Cortina 2026, dal 1° gennaio raddoppio della tassa di soggiorno negli hotel: dai 10€ per i 4 e 5 stelle ai 9,50€ per i B&B
Nel dettaglio, dal 1° gennaio le tariffe per i turisti che soggiorneranno a Milano saranno: 10 euro per gli alberghi a quattro e cinque stelle; 7,4 euro per i tre stelle; 5 euro per i due stelle; 4 euro per gli hotel a una stella; 9,5 euro per case vacanza, locazioni brevi e bed & breakfast; 7 euro per case per ferie; 3 euro per ostelli della gioventù e campeggi
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, il capoluogo lombardo si prepara a un intervento destinato a far discutere: dal 1° gennaio scatterà infatti il raddoppio della tassa di soggiorno. Un aumento che colpirà soprattutto gli alberghi di fascia alta, dove l’imposta potrà arrivare a 10 euro, e le strutture extra-alberghiere, compresi i bed & breakfast, con tariffe fino a 9,50 euro. Una misura straordinaria, approvata dalla Giunta comunale, che resterà in vigore esclusivamente per l’anno olimpico. Ma il provvedimento, destinato ad alimentare il dibattito politico ed economico, coinvolgerà indirettamente anche lo Stato, che riceverà metà dell’incremento.
Olimpiadi Milano-Cortina 2026, dal 1° gennaio raddoppio della tassa di soggiorno negli hotel: dai 10€ per i 4 e 5 stelle ai 9,50€ per i B&B
La decisione del Comune di Milano arriva dopo il via libera del decreto Anticipi dello scorso ottobre, che concede ai Comuni lombardi e veneti situati entro trenta chilometri dalle sedi di gara la possibilità di aumentare l’imposta di soggiorno "fino a 5 euro per notte di soggiorno", come già previsto per altre città italiane. Palazzo Marino ha scelto quindi di sfruttare appieno la misura, raddoppiando gli importi per la sola durata del 2026.
Nel dettaglio, dal 1° gennaio le tariffe per i turisti che soggiorneranno a Milano saranno: 10 euro per gli alberghi a quattro e cinque stelle; 7,4 euro per i tre stelle; 5 euro per i due stelle; 4 euro per gli hotel a una stella; 9,5 euro per case vacanza, locazioni brevi e bed & breakfast; 7 euro per case per ferie; 3 euro per ostelli della gioventù e campeggi. Il gettito dovrà essere destinato, come stabilito dalla legge, al finanziamento di interventi per il turismo, il recupero di beni culturali e ambientali e i servizi pubblici locali.
Nonostante ciò, le reazioni degli operatori del settore sono tutt’altro che positive. L’associazione dei gestori di affitti brevi alza le barricate: il presidente Aigab, Marco Celani, avverte che "L’aumento dell’imposta di soggiorno a Milano avrà un effetto depressivo, con ricadute negative in tutti i settori, dalla ristorazione ai commercianti, dai trasporti (pubblici e privati) agli eventi. Con un dazio all’ingresso si rende meno conveniente venire a Milano a tutti, con esclusione dei ricchi".
Preoccupazioni condivise anche dagli albergatori tradizionali. Il presidente di Federalberghi Milano, Maurizio Naro, lancia l’allarme: "L’aumento della tassa di soggiorno a Milano per il 2026, anno olimpico, ci preoccupa perché rischia di distruggere quello che si è costruito in 25 anni per rendere la città una destinazione mondiale per i congressi e per il turismo business, quindi serve un’esenzione per il turismo congressuale".
Il tutto mentre, paradossalmente, la città si prepara a un boom di prenotazioni per le Olimpiadi: aumenti dei prezzi fino al 160% e listini di alberghi e affitti brevi già più che raddoppiati.