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Caso Gucci, Patrizia Reggiani sotto tutore dal 2018 per “salvaguardare patrimonio”, figlie chiedono revoca: “Affidatela a noi”, richiesta respinta

Alessandra e Allegra Gucci avrebbero motivato l’istanza anche per ragioni economiche. Tuttavia, il giudice tutelare Cristina Bassi ha deciso di respingere la richiesta, riconoscendo da un lato il legame familiare, ma sottolineando dall’altro la delicatezza della situazione. Inoltre, ha aggiunto che “è quanto meno altamente inopportuno che Allegra diventi tutore della propria madre in ragione dei gravi fatti dei quali la stessa beneficiaria si è resa colpevole in danno delle proprie figlie"

27 Ottobre 2025

Caso Gucci, Patrizia Reggiani sotto tutore dal 2018 per “salvaguardare patrimonio”, figlie chiedono revoca: “Affidatela a noi”, richiesta respinta

Alessandra e Allegra Gucci Fonte: Movieplayer

Alessandra e Allegra Gucci, figlie di Patrizia Reggiani, la donna condannata come mandante dell’omicidio del marito Maurizio Gucci, ucciso nel 1995 a colpi di pistola in via Palestro, a Milano, hanno chiesto al tribunale che la madre venisse affidata a loro, dato che la madre è sotto tutore dal 2018 "per salvaguardare il patrimonio". Ma la richiesta è stata respinta e definita “inopportuna”. Le 2 sorelle, che “sono sempre state vicine alla madre”, avevano domandato la revoca dell’amministratore di sostegno, il tutore Marco Accolla, “che ogni anno riceve un emolumento di 170mila euro”, proponendosi di “prendere il suo posto”.

Caso Gucci, Patrizia Reggiani sotto tutore dal 2018 per “salvaguardare patrimonio”, figlie chiedono revoca: “Affidatela a noi”, richiesta respinta

Secondo quanto si apprende, Alessandra e Allegra Gucci avrebbero motivato l’istanza anche per ragioni economiche: “I costi, dicono, sono insensatamente alti, mentre nel frattempo i beni di Patrizia – compresa la villa gotica di via Andreani – vengono venduti a prezzi che le due sorelle considerano troppo bassi”. Tuttavia, il giudice tutelare Cristina Bassi ha deciso di respingere la richiesta, riconoscendo da un lato il legame familiare, ma sottolineando dall’altro la delicatezza della situazione.

Non può che apprezzarsi l’attaccamento e l’interessamento che le figlie hanno dimostrato e dimostrano nei confronti della madre, ben venga che siano riuscite prima a mantenere e poi a ritrovare con la stessa un equilibrio”, ha scritto il giudice. Tuttavia, ha aggiunto che “è quanto meno altamente inopportuno che Allegra diventi tutore della propria madre in ragione dei gravi fatti dei quali la stessa beneficiaria si è resa colpevole in danno delle proprie figlie”.

Una decisione che, secondo fonti vicine alla famiglia, avrebbe lasciato amareggiate Alessandra e Allegra, specialmente “dopo una serie di scelte della magistratura milanese che hanno ritenuto inspiegabili”. Le 2 sorelle hanno infatti ricordato diversi episodi controversi: “Quando Patrizia ottiene il diritto a gestire una piccola cifra per le esigenze quotidiane, il giudice autorizza ben 30mila euro al mese; è lo stesso giudice a nominare come amministratore di sostegno l’avvocato Pizzi, nonostante già la perizia del 2019 documentasse che a suggerirlo a Patrizia era stata la Canò (Loredana Canò, compagna di cella, poi assistente e amica fidata di Patrizia Reggiani, condannata a 6 anni e 4 mesi di carcere per circonvenzione di incapace e peculato, nel processo con al centro la gestione dell’eredità milionaria lasciata a lady Gucci dalla madre Silvana Barbieri, ndr); per il funerale di Silvana Reggiani, alla presenza di poche persone, vengono spesi 36mila euro; il grande palazzo di Monza, il Cam, viene venduto a 4 milioni invece che a 9; vengono stipulate polizze sulla vita di Patrizia, a favore del migliore amico di Pizzi, e direttamente della Canò”.

Come è possibile che tutto ciò sia accaduto sotto la supervisione di un giudice tutelare?”, si sono chieste infine le sorelle Gucci, che ora valutano le prossime mosse legali per tutelare la madre e il patrimonio di famiglia.

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