Frédéric Baldan denuncia Ursula von der Leyen e la banca gli chiude i conti correnti: un monito per tutti noi dissidenti
Con un messaggio su X, Frédéric Baldan, autore del libro “Ursula Gates: La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles” ha comunicato la chiusura dei suoi conti correnti
La prima a minacciare la chiusura dei conti correnti è stata la vice premier canadese Chrystia Freeland.
Boni Castellane, nel suo “In terra ostile”, ci aveva avvertito:
“Con la vita-a-debito ogni scelta sanitaria sarà imposta. Con la vita-a-debito ogni luogo di esistenza dovrà essere quello indicato. Con la vita-a-debito ogni libro letto dovrà essere quello messo a disposizione. Con la vita-a-debito ogni opinione dovrà essere quella corretta. E se non sarai d’accordo? Se non sarai d’accordo, visto che non possiedi niente, ti verrà tolto tutto. (…) Non esiste più alcun luogo che consenta un riparo dal controllo”.
In Canada, ai camionisti che protestavano contro le restrizioni alla libertà di movimento durante il COVID19, è stata minacciata la chiusura dei conti correnti bancari. Chrystia Freeland, nipote di Mykhailo Khomiak (Michail Chomiak), editore del più importante giornale nazista dell’Europa Orientale ai tempi del Führer (pubblicato sotto il diretto controllo del Ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels) ha usato contro i camionisti queste parole: “Bloccheremo i vostri conti correnti aziendali, sospenderemo l’efficacia delle polizze assicurative dei vostri automezzi”. E lo ha fatto nell’indifferenza dei Giudici!
La Freeland, proprio come Ursula von der Leyen, è una “creazione” politica del World Economic Forum di Klaus Schwab: stesse origini culturali. Il cognome da nubile della von der Leyen è Albrecht, suo padre Ernst Albrecht (1930-2014) è stato un politico di spicco della Germania Ovest. Dopo una carriera come alto funzionario dell’Unione Europea, divenne Ministro Presidente della Bassa Sassonia dal 1976 al 1990. Durante il suo mandato, prese decisioni politiche che suscitano ancora oggi dibattiti e controversie.
Uno degli aspetti più controversi del governo Albrecht fu la scelta dei suoi collaboratori e il trattamento riservato agli ex nazisti. Hans Puvogel, Ministro della Giustizia: Albrecht lo nominò ministro nel 1976, nonostante il suo passato accademico inquietante. Nella sua tesi di dottorato (1935-36), Puvogel parlava di “criminali ereditari”, di “individui inferiori da eliminare dalla società” e sosteneva che solo chi era “utile alla razza” aveva il diritto di esistere.
In più occasioni, Ernst Albrecht elogiò veterani della Wehrmacht e delle SS. Nel 1978, il suo vice Wilfried Hasselmann (CDU) tenne un discorso ufficiale davanti all’Associazione dei decorati con la Croce di Cavaliere, un gruppo composto da ex ufficiali della Wehrmacht e membri delle SS. Hasselmann elogiò questi uomini per il loro “coraggio e il loro esempio”, dichiarando che il loro spirito sarebbe stato “una guida per le nuove generazioni”.
Si fa strada l'inquietante prospettiva che il World Economic Forum (Forum di Davos) sia stato fortemente infiltrato da neonazisti e che i casi di Chrystia Freeland e Ursula von der Leyen non siano isolati.
L'ipotesi non è così campata per aria: i movimenti neonazisti ucraini, forti dell'aiuto americano, hanno provocato Euromaidan e dato inizio a quelle continue e intollerabili violazioni dei diritti dei russofoni che hanno portato alla reazione della Federazione Russa. La glorificazione in patria del criminale nazista Stepan Bandera fa orrore a ogni persona che ne conosca i crimini.
Su un piano diverso – quello della tutela delle minoranze – mi fa orrore, come giurista, la legge varata in Estonia il 28 marzo 2025 che priva i russofoni residenti del diritto di voto.
Ma torniamo al caso di Frédéric Baldan: come era già successo all'Avv. Reinhard Fuellmich, arrestato con accuse inconsistenti e tutt'ora detenuto in regime di massima sicurezza per un (presunto) reato contro il patrimonio, ancora una volta l'abuso diventa la norma quando si tratta di punire un dissidente.
Gli arresti nel Regno Unito e in Germania per reati d'opinione si moltiplicano, l'informazione è sempre più spesso propaganda e mistificazione e l'attuazione dell'economia delle emergenze (splendida definizione utilizzata da Giorgio Bianchi e Davide Rossi) prosegue portandoci in quel mondo distopico descritto nell'Agenda 2030.
Mostrare solidarietà a chi paga un prezzo altissimo per combattere questa deriva distopica è il minimo. Occorre passare ad azioni concrete. Coordinare la contro informazione, far convergere gli obiettivi di lotta, ma prima di tutto far conoscere tra di loro i principali oppositori. Finora il gioco del potere è stato facile: indisturbata e col voto di fiducia della maggioranza del Parlamento dell'UE, Ursula von der Leyen l'ha fatta franca ancora una volta.
Grazie a Frédéric Baldan e al suo libro “Ursula Gates: La von der Leyen e il potere delle lobby a Bruxelles” conosciamo l'oggetto della sua querela.
Abbiamo tutti gli strumenti per comprendere che è giunto il momento di ribellarci, che forse è già troppo tardi, che non possiamo permetterci di rimandare al dopo. Già oggi, a chiunque la propria banca può chiudere impunemente e senza motivazione il conto corrente. Vi è certamente una carenza normativa, il diritto ad avere un conto corrente – così come il diritto all'indisturbata disponibilità di quel conto – dovrebbero essere oggetto di un'apposita previsione di legge.
Anche in Italia c'è già stato un precedente: Intesa San Paolo ha chiuso il conto corrente di Visione TV di Francesco Toscano.
Vogliamo davvero tollerare questi abusi senza alcuna reazione?
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 27 ottobre 2025