Pokemon, una miniera d'oro tra furti e truffe per i pezzi più rari da collezione che possono valere milioni di euro
Il collezionismo delle carte giapponesi porta dietro di sé diversi tentativi di raggiri e violenza
Ovunque, in ogni zona d'Italia. Roma, Latina, Milano, Frosinone, sono solo alcune delle città in cui si sono verificati spiacevoli episodi legati alla compravendita e al furto delle carte da collezione Pokèmon. Tra questi, una truffa da mezzo milione di euro, scoperta dalla Guardia di Finanza di Milano, e portata a termine su ebay da quattro tarantini che hanno cercato di vendere una falsa collezione di carte. Il 4 ottobre a Roma la polizia della capitale è dovuta intervenire durante il Romics - il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games - per sedare una lite scoppiata tra un venditore e un'acquirente che sosteneva di aver riconosciuto un falso. E ancora, a Fossignano in provincia di Latina un uomo di 36 anni è stato gambizzato a bordo della sua auto perché accusato da un secondo uomo, autore dell'atto, di aver rubato alcune carte dal valore di migliaia di euro. L'aggressore è stato arrestato dai carabinieri mentre a Frosinone due truffatori veneti hanno raggirato un imprenditore di Roma rubandogli carte per un valore totale di 24mila euro. Sono due 30enni della provincia di Padova i denunciati: secondo quanto raccontato agli agenti, l'uomo si sarebbe incontrato con gli altri due per vendere loro le carte giapponesi ma al momento del pagamento i due padovani, con la scusa di voler effettuare il pagamento in una ricevitoria, si sono dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce. La collezione recuperata è stata poi restituita al legittimo proprietario e i due soggetti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e dovranno rispondere del reato di truffa. Tra le carte più rare, Pikachu Holo Illustrator - venduto per 4 milioni di euro -, Arecus e Spinda, mentre il giro d'affari stimato è stato di quasi 12 miliardi di euro.