Torino, imbrattata l’opera per Charlie Kirk: FdI grida al complotto, ma il nemico è (solo) immaginario
FdI trasforma un graffito su Charlie Kirk in un caso politico: ma il vero nemico è la realtà che non governa
Charlie chi? La domanda sorge spontanea mentre si osserva l’ultima tragedia nazionale made in FdI: un murales dedicato a Charlie Kirk, guru della destra americana, sfregiato a Torino con qualche bomboletta spray. Apriti cielo!
L’assessore regionale Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia, ma con il temperamento da CSI Torino) grida al clima d’odio e punta il dito contro la sinistra che, colpevolissima, avrebbe osato uscire dall’aula durante un minuto di silenzio. Da lì al vandalismo il passo è breve, dice lui.
Peccato che, più che frutto di un odio organizzato, sembri il classico gesto da writer con troppe bombolette e poche letture. Ma per il partito della premier Meloni è oro colato: finalmente un nemico! Finalmente qualcosa di cui parlare che non siano inflazione, salari stagnanti, sanità pubblica in coma o giovani che scappano all’estero.
E così, mentre la politica reale arranca, FdI si costruisce il suo personale universo Marvel: con eroi conservatori americani, mostri rossi e sinistre che tramano nei consigli di circoscrizione.
Una strategia chiara: distrarre il pubblico, come al circo, mentre i problemi veri restano sotto al tappeto (spoiler: non spariranno da soli).
Intanto, Charlie Kirk probabilmente non sa nemmeno dov’è Torino. Ma tranquilli, a raccontarglielo ci pensa FdI. In prima serata.
Di Aldo Luigi Mancusi