Delitto di Garlasco, blitz nella casa di ex inquirenti: accusato di corruzione ex procuratore Venditti che archiviò indagini su Sempio
Ipotesi corruzione per scagionare Andrea Sempio: perquisizioni a Garlasco e Pavia. Indagato l’ex procuratore Mario Venditti, oggi presidente del Casinò di Campione
Svolta sul delitto di Garlasco: all'alba di venerdì 26 settembre, carabinieri e polizia hanno tenuto un blitz che potrebbe riscrivere il processo presso le abitazioni di famigliari di Andrea Sempio, di alcuni ex inquirenti e dell'ex procuratore capo di Pavia Mario Venditti, accusato di corruzione per aver archiviato le indagini su Sempio nel 2017.
Delitto di Garlasco, blitz nella casa di ex inquirenti: accusato di corruzione ex procuratore Venditti che archiviò indagini su Sempio
Una nuova svolta scuote il caso Garlasco, a distanza di diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007. All’alba di oggi, venerdì 26 settembre, carabinieri, polizia e Guardia di Finanza hanno eseguito una serie di perquisizioni a Pavia, Garlasco e in altre località lombarde. Nel mirino degli investigatori sono finite le abitazioni di ex inquirenti e investigatori che presero parte alle indagini dell’epoca, oltre a quelle della famiglia di Andrea Sempio, già indagato due volte per l’omicidio e oggi nuovamente al centro delle attenzioni giudiziarie.
Secondo quanto anticipato dal Tg1 e confermato dalle procure competenti, l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari. Venditti, oggi presidente del Casinò di Campione, avrebbe favorito l’archiviazione del fascicolo a carico di Sempio nel 2017, quando l’amico d’infanzia di Chiara era per la prima volta finito sotto inchiesta.
Gli inquirenti di Brescia – competenti per indagare sui magistrati pavesi – sono risaliti a Venditti dopo il ritrovamento, durante una perquisizione dello scorso maggio, di un appunto compromettente a casa dei genitori di Sempio. Sul foglietto, datato inizio febbraio 2017, comparivano la scritta “Venditti”, la frase “gip archivia” e l’indicazione di somme tra 20 e 30 mila euro.
Le successive indagini patrimoniali hanno rivelato un trasferimento sospetto di circa 40mila euro tra zie e zii paterni di Sempio, soldi che sarebbero stati poi girati al padre e infine convertiti in contanti. Per gli inquirenti, quel denaro potrebbe rappresentare la tangente destinata al procuratore per ottenere l’archiviazione.
Perquisite anche le abitazioni di due ex carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di Pavia, accusati di aver trasmesso con omissioni alcune intercettazioni legate al caso. Lo stesso Venditti, in un’intervista del 2020, aveva rivendicato la rapidità con cui archiviò il fascicolo: "Ventuno giorni? Io avevo deciso dopo 21 minuti".