Genova, uccise il compagno di cella a Marassi massacrandolo con la gamba di un tavolino, condannato a 14 anni

A Luca Gervasio è stato riconosciuto il vizio parziale di mente. La vittima, Roberto Molinari, clochard mite, scontava una pena per piccoli furti nei supermercati

E’ stato condannato a 14 anni di reclusione in abbreviato per omicidio Roberto Gervasio, che nel settembre di due anni fa aveva picchiato a morte il suo compagno di cella a Marassi. Gervasio, 50 anni, senza fissa dimora, la notte tra il 12 e il 13 settembre 2023  aveva spaccato la gamba di un tavolino e aveva ripetutamente colpito Roberto Molinari mentre dormiva, fino a ucciderlo.  Poi lo aveva coperto con un lenzuolo e aveva pulito il pavimento. Molinari, anche lui senza fissa dimora, era da tutti considerato un detenuto mite e non aveva mai dato problemi,  Gervasio invece era un detenuto violento. In passato era stato per due volte giudicato seminfermo di mente. E anche questa volta la perizia psichiatrica ha stabilito il vizio parziale di mente, ma lo sconto non ha influito sulla pena perché “bilanciato” dalla recidiva. Per questo la condanna in abbreviato a 14 anni (la pena base per l’omicidio è di 21 anni, con lo sconto di un terzo per il rito abbreviato).

Gervasio la sera dell’omicidio aveva litigato con un detenuto straniero recluso nella cella di fronte che non voleva dargli l’ennesima sigaretta, lo aveva minacciato di morte e poi se l’era presa con Molinari insultando il suo compagno di cella perché non chiedeva mai le sigarette e doveva farlo sempre lui. Secondo la testimonianza di un detenuto italiano intorno a mezzanotte aveva già sentito urlare Molinari “Ahia, così mi fai male” mentre Gervasio urlava. L’uomo aveva anche visto Gervasio spaccare le gambe di un tavolino e aveva avvertito lo straniero minacciato da Gervasio: “Fai attenzione che domani secondo me ti vuole far male”. Invece Gervasio aveva scatenato la sua folle rabbia con il povero Molinari, mentre qualche ora più tardi si era messo a dormire. Molinari era già stato picchiato due giorni prima, il 10 settembre, da Gervasio, come accertato dallo stesso medico del carcere. E il comandante della sezione aveva deciso di convocare i due detenuti il 13 settembre, troppo tardi.
Dopo l’omicidio e sulla base delle testimonianze raccolte da altri detenuti, l'allora garante regionale per i detenuti Doriano Saracino aveva presentato un esposto in Procura ed era stato aperto un fascicolo contro ignoti.