Processo Chiara Petrolini, in aula foto di un figlio morto, la 22enne scappa, maresciallo: “Non era feto ma bambino formato”

Tuttavia, è poi rientrata per il conferimento dell’accertamento psichiatrico alle perite nominate dai giudici, Marina Carla Verga e Laura Ghiringhelli

Chiara Petrolini scappa dall'aula della Corte di Assise di Parma quando viene mostrata la foto del neonato morto il 9 agosto 2024, scattata dal 118 nella casa di Vignale di Traversetolo. Oggi è il giorno della deposizione del maresciallo della stazione del paese, Carlo Salvatore Perri, il primo a intervenire sul posto. Chiara ha deciso di andare via dopo che la deposizione era appena iniziata, chiedendo di essere accompagnata a casa. Tuttavia, è poi rientrata per il conferimento dell’accertamento psichiatrico alle perite nominate dai giudici, Marina Carla Verga e Laura Ghiringhelli. Anche l'ex fidanzato della 22enne, Samuel Granelli, è uscito dall'aula. Il maresciallo, visibilmente commosso, ha dichiarato: "Vidi questo corpicino e le dico ho difficoltà, essendo padre, in quel momento non stetti bene".

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Durante l'udienza, nessun contatto è avvenuto tra Samuel e Chiara, pur essendo presenti entrambi in aula. “Stiamo cercando di evitare un contatto, è molto impattante”, ha precisato Moschioni

Processo Chiara Petrolini, in aula foto di un figlio morto, la 22enne scappa

A Parma è il giorno della deposizione del maresciallo. Chiara Petrolini è scappata dall'aula nel momento in cui veniva mostrata la foto del neonato morto il 9 agosto 2024. La giovane è da circa un anno ai domiciliari per il duplice omicidio premeditato e la soppressione dei cadaveri dei suoi due figli, e rischia l'ergastolo. 

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La Corte d'Assise ha infine deciso di disporre la perizia psichiatrica. L'incarico verrà conferito il prossimo 15 settembre, quando saranno sentiti anche i primi testimoni

Commosso il maresciallo, protagonista della giornata di oggi, che per primo vide il corpicino di uno dei due, entrambi sepolti nel giardino di casa in provincia di Parma. Il maresciallo ha sostenuto che quello che aveva visto "non era un feto ma un bambino formato".

Il tenente colonnello Domenico Sacchetti ha dichiarato: "La posizione del neonato ha allontanato il dubbio che fosse stato gettato lì, essendo appoggiato sul fianco sinistro, con le mani a protezione del viso, quasi fosse stato lì appoggiato. La buca era coperta da alcune siepi, che proteggono e coprono muro che nasconde la scalinata che porta al piano seminterrato dell’abitazione. La buca si trova nelle immediate adiacenza dell’asciugamano e ha dimensioni di 60×80, con profondità di 24 centimetri".

Nella prima fase, ha proseguito, "tutti escludevano nella maniera più categorica possibile che Chiara Petrolini potesse essere in gravidanza". Durante una telefonata con l’ufficiale dell’Arma, "il padre escluse che la figlia fosse in gravidanza, disse che recentemente aveva avuto il ciclo, non riusciva a darsi spiegazioni".