Eurabia, verso un'Europa suddita dei poteri islamici, entro il 2050 la presenza di musulmani nel Continente potrebbe superare il 14%

Flussi migratori e tassi di natalità accendono il dibattito sulla identità culturale europea

Negli ultimi anni si è diffuso un crescente timore legato alla espansione dell’Islam in Europa e al rischio di una invasione che potrebbe portare ad una forma di conquista culturale e politica dell’Occidente. Tale fenomeno, alimentato da flussi migratori costanti e da un tasso di crescita demografica più elevato delle comunità musulmane rispetto alla media europea, ha fatto emergere paure antiche sul futuro dell’Europa.

Le ansie al centro del dibattito evocano scenari spesso drammatici. Una Europa destinata a diventare Eurabia, ossia una terra dominata da popolazioni e culture islamiche dove i valori occidentali tradizionali potrebbero essere definitivamente soppiantati. Tali timori si ispirano anche a memorie storiche di invasioni e battaglie - come quella di Poitiers nel 732 o l’assedio di Vienna del 1683 - simboli per molti di una difesa contro l’espansione islamica. Oggi, invece della spada, si parla di una “conquista dall’interno” attraverso il numero massivo e crescente di fedeli musulmani che vivono in Europa e le loro richieste di riconoscimento culturale e normativo.

Il contesto attuale alimenta questi timori: la popolazione musulmana in Europa è stimata intorno ai 30 milioni nel 2025, pari a circa il 6% dell’intera popolazione del continente. Paesi come Francia, Germania e Regno Unito registrano percentuali particolarmente elevate e le proiezioni indicano che entro il 2050 la presenza islamica in Europa potrebbe superare il 14% dando sostanza a scenari di cambiamento radicale dello spazio culturale e sociale europeo. L’incremento demografico, unito a dinamiche migratorie e a tassi di natalità relativamente alti, ha fatto scattare campanelli di allarme in vari ambienti politici e sociali occidentali.

Un ulteriore motivo di apprensione è la percezione di un “islamismo dal basso”, come denunciato di recente in Francia, dove autorità e intelligence hanno segnalato strategie di entrismo, cioè tentativi di infiltrazione nella società attraverso scuole, associazioni culturali, moschee e persino nello sport. L’obiettivo percepito è quello di ottenere una influenza crescente che possa mettere in crisi la coesione nazionale e spingere verso modelli di società più conformi a valori religiosi islamici piuttosto che ai princìpi laici e democratici occidentali. Il governo francese ha istituito diversi tavoli di lavoro per monitorare e contrastare dette dinamiche evidenziando il timore di una delegittimazione delle istituzioni occidentali.

Aumentano anche le preoccupazioni legate alla sicurezza. Il ritorno del terrorismo jihadista in Europa e il raddoppio degli attacchi terroristici nel 2024 - come indicato dal Global Terrorism Index - ha intensificato la percezione di una minaccia reale, anche se circoscritta a gruppi minoritari. Episodi che hanno colpito la Germania, Svezia e Paesi Bassi hanno destabilizzato il senso di sicurezza e alimentato l’idea che il continente sia sotto assedio da forze interne ed esterne che ne minano la pace e l’ordine.

Questi timori si riflettono in un clima politico dove si parla apertamente di “invasione” e di rischio di “sottomissione” culturale e politica. Alcuni teorici e opinionisti evocano scenari apocalittici di una futura Europa suddita di poteri islamici, con la perdita di controllo sui propri confini e sulle proprie leggi. La teoria dell’Eurabia è diventata un simbolo di questa narrazione, per cui il Vecchio Continente sarebbe destinato a una radicale trasformazione a causa della immigrazione e della crescita demografica musulmana con l’inesorabile dissoluzione delle identità nazionali e culturali tradizionali. Il dibattito resta aperto e soprattutto urgente. La paura di una invasione islamica è reale in molte zone dell’Occidente, ma va affrontata con dati, analisi rigorose e politiche chiare. L’Europa si trova di fronte a un bivio: saprà difendere la propria identità e sicurezza oppure soccomberà all’invasione?

Di Fulvio Pironti