12 Settembre 2025
Lucia Regna, fonte: Instagram, @ilcorriere
Il tribunale di Torino ha assolto l'ex marito di Lucia Regna, donna che avrebbe ricevuto da lui "percosse" e "maltrattamenti". La corte ha infatti riconosciuto l'uomo colpevole solamente del capo di accusa di lesioni, ma non di maltrattamenti. Nelle motivazioni della sentenza, la corte ha precisato che la donna ha "sfaldato il loro matrimonio ventennale in maniera brutale" e che lui è una "vittima", il cui "sfogo è stato totalmente umano sull'ex compagna".
Sta suscitando polemiche la sentenza con cui il Tribunale di Torino ha assolto un uomo dall’accusa di maltrattamenti, pur condannandolo a 18 mesi per lesioni dopo l’aggressione che nel luglio 2022 ha ridotto in fin di vita l’ex compagna, Lucia Regna. La donna, che ha subito la ricostruzione del volto con 21 placche di titanio e ha riportato una lesione permanente al nervo oculare, ha letto le motivazioni e ha detto di aver "pianto".
Nelle motivazioni della sentenza, i giudici scrivono che l’ex moglie è "poco attendibile" in merito ai maltrattamenti e che il suo racconto "va preso con estrema cautela perché è portatore di macroscopici interessi", dal momento che la donna ha chiesto un risarcimento di 100mila euro. Secondo i giudici, la donna avrebbe "sfaldato un matrimonio ventennale" e avrebbe comunicato la separazione "in maniera brutale".
Riguardo ai presunti insulti e minacce, il collegio giudicante parla di frasi che "devono essere calate nel loro specifico contesto", spiegando che "l'amarezza per la dissoluzione della comunità domestica era umanamente comprensibile". La presunta minaccia di morte pronunciata dall’uomo viene definita "uno sfogo riconducibile alla logica delle relazioni umane".
L’episodio del 28 luglio 2022, quando l’uomo avrebbe aggredito la donna e i genitori di lei, viene ricondotto dai giudici a una "specifica condizione di stress" e al fatto che l’imputato si sentisse "vittima di un torto", vedendo un altro uomo "trascorrere del tempo nella casa che per quasi vent’anni era stata la sua dimora familiare e sostituirsi a lui nel rapporto con i figli".
La pm aveva chiesto quattro anni e mezzo di reclusione, ma l’uomo ha ottenuto attenuanti e sospensione condizionale della pena, evitando il carcere.
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