Alta Pusteria (BZ), don Giorgio Canali condannato per abusi sessuali su minori, poi prosciolto per prescrizione, nominato collaboratore pastorale

Il sacerdote, prosciolto in Cassazione per prescrizione dopo una condanna in appello, torna in servizio con limitazioni e monitoraggi decisi dalla diocesi

La diocesi di Bolzano ha preso una decisione destinata a far discutere: ha reintegrato e trasferito don Giorgio Canali, dichiarato colpevole di abusi sessuali su una minorenne in secondo grado ma prosciolto in Cassazione per la prescrizione del reato, come collaboratore pastorale in Alta Pasturia.

Alta Pusteria (BZ), don Giorgio Canali condannato per abusi sessuali su minori, poi prosciolto per prescrizione, nominato collaboratore pastorale

La decisione della diocesi di Bolzano-Bressanone di nominare don Giorgio Carli collaboratore pastorale in Alta Pusteria a partire dal 1° settembre 2025 continua a far discutere. Il sacerdote, accusato in passato di abusi sessuali su una minorenne, era stato assolto in primo grado ma condannato in appello a sette anni e sei mesi. La Cassazione annullò la condanna per prescrizione, confermando tuttavia la responsabilità civile e aprendo la strada a un risarcimento extragiudiziale.

Dopo la pubblicazione del report indipendente sugli abusi nella Chiesa altoatesina, la diocesi ha sottoposto la posizione di 14 sacerdoti ancora in vita a un esame approfondito da parte di un gruppo interdisciplinare di esperti: avvocati, medici e psicologi. Per don Carli, le misure decise prevedono l’obbligo di un percorso psicologico, il divieto di svolgere attività pastorali con minori senza la presenza di altri adulti e una supervisione costante da parte di referenti designati.

Il vescovo Ivo Muser ha dichiarato di assumersi “consapevolmente la responsabilità” della scelta, sottolineando che la tutela dei bambiniha la massima priorità”. L’inserimento del sacerdote in una nuova comunità è stato preceduto da incontri informativi con i consigli pastorali locali, per chiarire i termini del suo impiego e rassicurare i fedeli. Nonostante questo, non mancano perplessità tra i parrocchiani, preoccupati per il ritorno di un prete segnato da un passato giudiziario così controverso.

La vicenda di don Carli è emblematica delle difficoltà che la Chiesa altoatesina sta affrontando dopo decenni di omissioni e coperture. La pubblicazione dello studio commissionato a un team legale tedesco ha scosso profondamente l’opinione pubblica, evidenziando la necessità di trasparenza e di nuove regole di vigilanza.

La diocesi ha annunciato ulteriori passi concreti: il prossimo 7 novembre, al Centro pastorale di Bolzano, si terrà il convegno “Il coraggio di agire”, con l’obiettivo di presentare le linee guida emerse dal lavoro degli esperti. La gestione del caso Carli diventa così un banco di prova per verificare se davvero l’istituzione intenda imboccare la via della responsabilità e della tutela effettiva dei minori.