Genova, trentenne morta dopo un volo dalle scale, indagato il compagno per omicidio preterintenzionale
Per la squadra mobile è verosimile che la donna possa essere precipitata per una caduta accidentale o provocata, ma non voluta, da una colluttazione
È indagato per il reato di omicidio preterintenzionale l'uomo di 32 anni, compagno di Evelin Moori Chamorro, la donna di 30 anni morta alle 2.30 di lunedì primo settembre cadendo nella tromba delle scale del palazzo in cui abitava, al 39b di salita superiore della Noce, a San Martino.
Oggi il sostituto procuratore Giuseppe Longo ha disposto l'autopsia, che potrà chiarire alcuni punti oscuri della ricostruzione fornita dall'uomo. Secondo il quale dopo una lite, lui stesso sarebbe uscito di casa, seguito dalla moglie che avrebbe minacciato di togliersi la vita nel caso se ne fosse andato. Per gli investigatori della squadra mobile però è verosimile che la trentenne possa essere precipitata per una caduta accidentale o provocata, ma non voluta, da una colluttazione con il compagno. Ecco perché il fascicolo è per omicidio, appunto, preterintenzionale.
Il medico legale eseguirà anche i prelievi per gli esami tossicologici, per capire se la donna fosse sotto effetto di alcol e questo possa aver influito sul suo equilibrio. "Evelin non si sarebbe mai tolta la vita, mai - dice la madre - Mia figlia era una gran lavoratrice, portava lei a casa i soldi. Litigavano perché la famiglia della cognata si era installata a vivere in casa con loro, senza autorizzazione dei servizi sociali. Vogliamo sapere cos'è successo". La sera della tragedia i figli della coppia erano con la nonna: "Evelin era con suo fratello a cena e il compagno si è presentato a prendere le bambine, ma era tardi e loro in quella casa non stavano bene". Possibile quindi che la lite sia esplosa per i problemi di convivenza nell'appartamento fra i due nuclei familiari.