Meta chiude il gruppo Facebook "Mia moglie", oltre 31mila iscritti postavano foto intime delle compagne e scrivevano commenti a sfondo sessuale

I contenuti andavano contro la "policy contro lo sfruttamento sessuale di adulti". I reati ipotizzati "vanno dalla diffamazione alla diffusione di materiale intimo senza consenso"

Dopo più di 24 ore di segnalazioni e denunce, ieri 20 agosto Meta ha bloccatorimosso dal feed del suo social Facebook il gruppo "Mia moglie", dove più di 31mila utenti postavano e condividevano foto di donne: mogli o fidanzate che sarebbero state ritratte in momenti di intimità, talvolta in abiti succinti, seni e natiche scoperte. Il gruppo esisteva da sei anni ma dal 2019 ad oggi la quantità di utenti iscritti era maggiorata notevolmente: oltre 6mila solo nell'ultima settimana. I soggetti delle foto spaziavano tra donne normali e modelle di Internet, oppure figure create con l'intelligenza artificiale. Il fine dei membri del gruppo - in prevalenza uomini - era quello di sottoporre al giudizio altrui tali foto.

Meta chiude il gruppo Facebook "Mia moglie", oltre 31mila iscritti postavano foto intime delle compagne e scrivevano commenti a sfondo sessuale

La rimozione del gruppo Facebook da parte di Meta è stata motivata in quanto i contenuti agivano in "violazione delle nostre policy contro lo sfruttamento sessuale di adulti". "Non consentiamo - continua l'azienda - contenuti che minacciano o promuovono violenza sessualeabusi sessualisfruttamento sessuale sulle nostre piattaforme. Se veniamo a conoscenza di contenuti che incitano o sostengono lo stupro, possiamo disabilitare i gruppi e gli account che li pubblicano e condividere queste informazioni con le forze dell’ordine".

Gli utenti erano in buona parte "partecipanti anonimi" mentre altri - dal profilo affatto anonimo - riflettevano l'eterogeneità sociale: dottori, docenti, avvocati, militari. Il tenore dei messaggi era il seguente: "Anni 30, altezza 1.81, peso 59, seno (naturale) 4, body count 1", oppure "Una body count 1 ha un valore aggiunto che non la rende scambiabile, per tutti quelli che me lo chiedono su messenger". E ancora "Complimenti ha un bel numero di tanga, è una bellissima moglie", oppure "Come vorrei essere quel perizoma".

La vice direttrice della Polizia Postale di Roma Barbara Strappato: "Stiamo raccogliendo tutte le informazioni, alcune donne si sono riconosciute e hanno sporto denuncia, molte altre sono ancora ignare di essere finite in questo squallido gruppo". I reati, ha poi aggiunto Strappato, "vanno dalla diffamazione alla diffusione di materiale intimo senza consenso". Ma molti degli utenti appartenenti al vecchio gruppo sarebbero ora "migrati" altrove, inaugurando altri due canali social. Uno su Telegram, l'altro su una chat Whatsapp.