Estate o inverno che sia, i bagni dei locali pubblici sono solo per i clienti e non disponibili a tutti
Una sentenza del Tar toglie ogni dubbio e quindi se vi scappa la pipì dovete consumare ...
Alzi la mano chi non si è mai posto il problema, soprattutto durante le vacanza estive lontano da casa. E' possibile usufruire del bagno di un locale senza consumare? La risposta breve è no: di norma la toilette nei posti pubblici è riservato a chi consuma e quindi ne diventa cliente. La questione è stata oggetto di diversi dibattiti. A fare il punto è l'Unione nazionale consumatori. Un locale pubblico non è un bagno pubblico: a chiarirlo la sentenza del Tar Toscana risultato di un ricorso contro la delibera del Consiglio comunale di Firenze che imponeva ai locali pubblici di garantire l’uso a titolo gratuito del bagno 'a chiunque ne facesse richiesta'. La sentenza del Tar Toscana afferma che 'l’eccessiva gravosità economica' dell’obbligo di fornire gratuitamente l’uso del bagno potrebbe comportare una limitazione della libertà di iniziativa economica, in violazione dell’art. 41 Cost. Gli esercizi pubblici sono obbligati ad avere un bagno a norma e funzionante e questo riguarda tutti quelli con un’attività di somministrazione di alimenti e bevande che prevedono una sosta da parte di chi consuma, come bar, ristoranti, pizzerie, trattorie, tavole calde, self service, fast food, birrerie, pub, enoteche e simili. Non è invece obbligatorio nei locali in cui è previsto solo l’asporto o dove il consumo è immediato, come pizzerie d’asporto, rosticcerie o gelaterie. Chi possiede un esercizio di somministrazione e non ha un bagno a norma e funzionante è quindi sanzionabile. Il consumatore o la consumatrice a cui è impedito l’uso del bagno perché non presente o perché inagibile può chiamare la Polizia municipale per una verifica. Nel caso in cui effettivamente il bagno risultasse non esistente o non a norma e/o funzionante, chi possiede l’esercizio di somministrazione dovrà pagare una multa.