Bogliasco, sesso di gruppo nel ristorante ripreso con un telefonino, le foto finiscono nelle chat di Whatsapp

Una donna ha denunciato l'amante occasionale per revenge porn. L'uomo aveva inviato alcune immagini a un collega e da quel momento l'orgia è diventata virale

La procura di Genova ha aperto un'indagine in seguito alla circolazione non autorizzata di immagini a contenuto sessuale, scattate durante una serata tra amici in un ristorante di Bogliasco, piccolo borgo sulla riviera di levante genovese. Gli scatti, che immortalano momenti di intimità tra un notaio, un medico, una donna e altri presenti, sarebbero stati condivisi su alcune chat WhatsApp senza il consenso della protagonista femminile. I fatti risalgono ai primi giorni di giugno. A partecipare alla cena, oltre alla donna e al notaio, c'erano anche un medico, il titolare del locale e la compagna di quest'ultimo, collega della donna. Secondo quanto ricostruito finora, le fotografie sarebbero state scattate dopo il pasto, utilizzando lo smartphone del notaio, e successivamente inoltrate in gruppi privati di messaggistica, senza l’autorizzazione dei protagonisti. Una delle donne coinvolte ha scoperto, solo due giorni dopo, che le immagini erano già in circolazione. È stata lei a rivolgersi alle forze dell'ordine per sporgere denuncia.

I tre, riferisce la donna nella querela, si accomodano al tavolo, ordinano, mangiano e bevono, interagendo con il titolare che spesso si siede accanto a loro. Tra scherzi, risate e qualche bicchiere di troppo la serata prosegue, ma all’orario di chiusura i clienti si fermano nel locale e tra loro, il titolare del ristorante e la sua fidanzata scattano i primi baci e poi un intermezzo sessuale. Alla fine della serata il medico e la donna accompagnano il notaio a casa e tutti vanno a dormire. Il problema si è posto però per la donna quando, qualche giorno dopo, raggiunge l’amico medico per una visita e lui le fa sapere di avere foto della serata, piuttosto esplicite, sul suo telefono, avvisandola che altre immagini stanno circolando su alcune chat spedite dal notaio che aveva partecipato alla cena. La donna chiama dunque il notaio per chiedere spiegazioni e intimargli di cancellare le foto, e il professionista ammette di averle girate a un collega chiedendole un incontro chiarificatore.

La donna, sotto choc e spaventata, rinuncia e si rivolge al suo avvocato che prepara una querela presentata in procura contro il notaio. Dopo l’apertura del fascicolo gli investigatori hanno iniziato ad ascoltare le persone che hanno partecipato alla serata per capire cosa sia accaduto esattamente, chi abbia scattato e divulgato le foto e se vi sia di mezzo anche droga, pur per uso personale.