Bagaglio a mano sugli aerei, un'inchiesta di Altroconsumo svela costi occulti, sovrapprezzi e politiche opache nei voli low cost

Per il bagaglio a mano sugli aerei, secondo un’indagine condotta da Altroconsumo, le regole non sono chiare, cambiano da compagnia a compagnia e spesso lasciano i passeggeri senza tutele

Bagaglio a mano sugli aerei, un'inchiesta di Altroconsumo svela costi occulti, sovrapprezzi e politiche opache nei voli low cost. "Sempre più viaggiatori si trovano a pagare supplementi imprevisti per portare a bordo il bagaglio a mano", spiega l'associazione di tutela dei consumatori che ha svolto una specifica indagine secondo la quale "le regole non sono chiare, cambiano da compagnia a compagnia e spesso lasciano i passeggeri senza tutele". 

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Caro bagaglio

Sempre più italiani quando devono volare decidono di farlo con compagnie low cost, convinti di avere diritto a portare un bagaglio a mano. Ben diversa la realtà che si rivela al momento dell'acquisto del biglietto o del check in o finanche dell'imbarco: costi aggiuntivi, sovrapprezzi, regole poco chiare e scarsa trasparenza. Ad indicarlo i risultati di un’indagine che ha coinvolto poco più di mille viaggiatori italiani tra i 25 e i 79 anni, per sesso, età, area geografica e livello d’istruzione distribuiti come la popolazione generale, condotta da Altroconsumo in collaborazione con Test-Achats, Ocu e Deco Proteste, organizzazioni rispettivamente belga, spagnola e portoghese che fanno parte di Euroconsumers.

Secondo i dati raccolti, il 54% dei passeggeri italiani ha avuto esperienze negative legate al bagaglio a mano negli ultimi due anni. In particolare, il 38% si è visto costretto a imbarcarlo in stiva per mancanza di spazio in cabina, nonostante fosse perfettamente conforme alle regole. Il 19% ha dovuto pagare un supplemento perché il secondo oggetto personale - borsa o zainetto - non era incluso nel biglietto. Il 9% si è visto applicare una penale per aver superato i limiti di peso o dimensioni imposti dalla compagnia. Nel 2% dei casi, il bagaglio è stato addirittura perso.

In un terzo dei casi il supplemento è stato richiesto all’ultimo momento: al check-in o addirittura al gate, quando ormai era impossibile rimediare.

Il fatto poi che la metà dei viaggiatori non si aspettasse affatto di dover pagare un extra, per Altroconsumo è indice che le informazioni disponibili al momento della prenotazione non sono sempre chiare.

L’importo medio pagato per il supplemento si aggira intorno ai 45 euro.

Regole e compagnie

A complicare tutto la sussistenza di regole diverse da compagnia a compagnia. Solo il 61% degli intervistati ritiene che le informazioni sulle regole del bagaglio a mano siano comunicate in modo chiaro al momento dell’acquisto del biglietto. E appena il 28% sa come presentare un reclamo in caso di problemi.

"Quasi tre passeggeri su quattro pensano che le compagnie usino le tariffe sul bagaglio a mano per confondere i viaggiatori e massimizzare i profitti, piuttosto che per migliorare la gestione dello spazio a bordo. Solo il 40% crede che questi costi aggiuntivi siano realmente utili a evitare il sovraffollamento della cabina", spiega Altroconsumo.

Cosa vogliono davvero i passeggeri italiani

Secondo l’indagine di Altroconsumo, nove passeggeri su dieci concordano su tre punti fondamentali:

  • il bagaglio a mano dovrebbe essere sempre incluso nel prezzo del biglietto;
  • le regole dovrebbero essere uniformi per tutte le compagnie aeree;
  • l’Unione europea dovrebbe intervenire per chiarire e standardizzare le norme sui supplementi.

I diritti europei dei passeggeri

Il Parlamento europeo sta discutendo la revisione del Regolamento 261/2004 che regola i diritti dei passeggeri in caso di cancellazioni, ritardi o overbooking. "Alcune novità vanno nella giusta direzione - sottolinea Altroconsumo - come i moduli precompilati per richiedere il rimborso, tempi certi per ricevere assistenza, correzioni gratuite dei dati sul biglietto e il divieto di penalizzare chi non ha preso il volo di andata (no-show)".

Le criticità delle nuove norme allo studio

L'associazione di difesa dei consumatori ha notato però anche aspetti critici, ad iniziare dalle soglie di ritardo per il risarcimento.

"Le nuove soglie previste per ricevere un risarcimento diventerebbero più alte: si parla di almeno 4 ore di ritardo per i voli sotto i 3.500 km e 6 ore per quelli più lunghi (contro le attuali 3 e 5 ore). Gli importi dei rimborsi scenderebbero da 600 a 500 euro", evidenzia Altroconsumo.

Per quanto riguarda specificamente il bagaglio a mano gratuito, verrebbe ridotto a un solo oggetto personale di dimensione standard: si parla in totale di 100 cm come somma di larghezza, lunghezza e profondità, e per l'associazione dei consumatori "sicuramente non si tratta ancora di dimensioni adeguate".

Altroconsumo non manca poi di evidenziare l’insufficienza delle misure di assistenza negli aeroporti di partenza, l’incertezza sui voli in coincidenza non coperti dallo stesso contratto e l’ambiguità sulle circostanze straordinarie (come gli scioperi), che potrebbero essere usate dalle compagnie per evitare di rimborsare.

La petizione

Per questo è stata lanciata una petizione per chiedere al Parlamento europeo di:

  • non ridurre gli importi dei rimborsi né aumentare le soglie minime di ritardo;
  • garantire l’applicazione effettiva delle regole da parte delle compagnie aeree;
  • imporre più trasparenza e strumenti informativi accessibili ai passeggeri;
  • introdurre sanzioni efficaci e rafforzare il ruolo delle Autorità di controllo.

"Viaggiare deve essere un piacere, non un rischio. Difendiamo insieme il diritto a essere informati, assistiti e rimborsati quando qualcosa va storto", chiosa Altroconsumono.