Elisabetta Belloni all’Irccs, dopo le dimissioni dall’incarico in Europa la nomina come consulente all’istituto dei tumori di Milano
La nomina è stata presentata nei giorni scorsi al Cda da Gustavo Galmozzi, presidente dell’Istituto, che ha sostenuto con convinzione l’ingresso di Belloni. Contraria Rosaria Iardino
Dopo le dimissioni dall’incarico di consigliera speciale di Ursula von der Leyen, Elisabetta Belloni approda all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. L’ex direttrice del Dis, dal mese di ottobre assumerà un ruolo di consulente per l’Irccs, con l’obiettivo di rafforzare il profilo internazionale dell’ente, punto di riferimento dell’oncologia italiana.
Elisabetta Belloni all’Irccs, dopo le dimissioni dall’incarico in Europa la nomina come consulente all’istituto dei tumori
La nomina è stata illustrata nei giorni scorsi al consiglio di amministrazione da Gustavo Galmozzi, presidente dell’Istituto, che ha sostenuto con convinzione l’ingresso della diplomatica. Una scelta, però, non priva di tensioni interne. Rosaria Iardino, consigliera in quota Regione Lombardia, ha abbandonato la riunione in segno di protesta. "Io non sono favorevole, indipendentemente dal profilo della dottoressa Belloni che è di indubbio spessore — rimarca Iardino —. È una questione di opportunità, politica e non solo: ritengo che oggi l’Istituto abbia moltissime urgenze da risolvere, e che questa nomina non sia tra queste".
Sul tavolo, infatti, restano aperti fronti caldi come lo stato di agitazione dei sindacati, in protesta per il mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive necessarie a ridurre le liste d’attesa. Dopo una spesa straordinaria di circa 1,5 milioni di euro nel 2024, a fronte dei 500mila inizialmente previsti, le risorse sarebbero ormai agli sgoccioli. I rappresentanti dei lavoratori hanno già chiesto un incontro in Prefettura.
Di tutt’altro avviso Gustavo Galmozzi, che ha lodato la scelta come un’opportunità preziosa per l’Irccs. "La dottoressa Belloni ha espresso disponibilità, spinta da un desiderio umanitario, a fornire sostegno e aiuto gratuito alle iniziative dell’Istituto, nella prospettiva di un suo migliore inserimento nell’ambito delle grandi istituzioni oncologiche europee e mondiali — spiega —. Questa disponibilità non può essere confusa con una semplice consulenza poiché è molto di più: essendo noi una struttura pubblica l’unico strumento che abbiamo per formalizzarla è quello appunto della consulenza, ma in realtà si tratta di un grande contributo dato all’Int e alla sanità pubblica italiana e regionale, di cui noi siamo parte".
La partita, comunque, non sembra chiusa: il prossimo cda è fissato per il 21 luglio, e la nomina potrebbe tornare al centro delle polemiche.
L’arrivo di Belloni, in ogni caso, si inserisce in un quadro più ampio di rinnovamenti e nomine “esterne” alla sanità lombarda. Lo stesso Irccs ha recentemente visto l’insediamento della nuova direttrice generale, Maria Teresa Montella, voluta dall’assessore regionale Guido Bertolaso. Una scelta che ha provocato qualche attrito con Galmozzi, in quota Fratelli d’Italia, con reciproche contestazioni sulle competenze.
E anche per la guida dell’Ats di Milano, dopo il trasferimento di Walter Bergamaschi al ministero della Salute, si profila una soluzione fuori regione. Il nome che circola con più insistenza è quello di Angelo Tanese, ex direttore dell’Asl Roma 1 e già collaboratore alla Farnesina proprio ai tempi di Belloni segretario generale. Una figura apprezzata da Bertolaso, ma che secondo indiscrezioni incontrerebbe resistenze da parte della componente meloniana lombarda.