Genova, indagati ex assessore alla sicurezza e comandante polizia locale, perquisizioni negli uffici comunali
A Gambino viene contestata la corruzione nell'esercizio della funzione. Un terzo filone riguarda presunti abusi di un gruppo di vigili urbani sui fermati
Perquisizioni da parte della squadra mobile e dell’aliquota di polizia giudiziaria della guardia di finanza negli uffici del Comune di Genova al Matitone. Passati al setaccio gli uffici della Protezione civile e della polizia locale, compresi quelli del comandante della polizia locale Gianluca Giurato e dell’ex assessore alla polizia locale e alla protezione civile Sergio Gambino, oggi consigliere comunale per Fratelli d’Italia. Entrambi risultano fra gli indagati: il primo per rivelazione di segreto d’ufficio, il secondo per corruzione. Le perquisizioni della squadra mobile sono stati disposti dalla Procura di Genova, nell’ambito di un triplo filone di inchiesta: il primo procedimento riguarda i reati di falsità ideologica in verbali e atti destinati alla autorità giudiziaria e di lesioni aggravate che si ritengono commessi in occasione dell’accompagnamento presso gli uffici di Polizia Locale di persone controllate o arrestate, nonché di peculato di somme di denaro di un modesto quantitativo di droga leggera che allo stato si ritengono essere stati sottratti in occasione di perquisizioni e controlli, contestati ad alcuni vigili urbani appartenenti al reparto Sicurezza Urbana.
Il secondo procedimento riguarda episodi di asservimento (suscettibili comunque di ulteriori accertamenti) delle proprie funzioni da parte dell’ex assessore alla Sicurezza, Polizia Locale, Protezione civile, Mobilità e Trasporti del Comune di Genova, Sergio Gambino in favore di quattro imprenditori, con riferimento alla trattazione di pratiche amministrative inerenti i settori dei pubblici spettacoli, della viabilità, del trasporto pubblico nonché nell’affidamento di contratti pubblici relativi all’assistenza residenziale e accoglienza di persone appartenenti a categorie socialmente vulnerabili, in particolare migranti, e tra questi i minori stranieri non accompagnati, a fronte della corresponsione (o relativa promessa) di denaro, utilità varie, nonché di un sostegno elettorale. La contropartita secondo l’accusa sarebbe avvenuta tramite versamenti alla società della moglie di Gambino, anche lei indagata.
L’inchiesta inoltre riguarda presunte indebite rivelazioni di segreti di ufficio: Gambino e Giurato, secondo l’ipotesi investigativa avrebbero diffuso notizie, verbali e documenti relativi all’incidente stradale avuto un anno fa dalla candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis, utilizzati per attaccarla in campagna elettorale. Acquisizioni di documenti hanno coinvolto anche gli uffici di Asl3, Amt e Prefettura.