Garlasco, al via incidente probatorio per risultati su Dna sotto unghie di Chiara Poggi e impronte nella casa della vittima
Inizia oggi il maxi-incidente probatorio che dovrebbe riesaminare circa 35 reperti legati alla scena del crimine. Massima attenzione per possibili tracce di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi: si comincia dalla spazzatura e dalle unghie della ragazza
Oggi prende il via l'atteso incidente probatorio sul delitto di Garlasco, negli uffici della Polizia scientifica della questura di Milano. Sono undici gli esperti coinvolti, capitanati dalla genetista Denise Albani e dal dattiloscopista Domenico Marchigiani, nominati dalla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli. Alle 10.30 l'apertura degli scatoloni con i reperti mai analizzati prima.
Garlasco, l'incidente probatorio parte dai reperti mai analizzati
I periti inizieranno la loro analisi dalla verifica delle condizioni di conservazione dei reperti, per la maggior parte completamente inediti. In seguito, la verifica della corrispondenza tra i reperti e i verbali redatti. Infine, il lavoro sulle 35 fascette para-adesive con le impronte rilevate sulla scena del delitto, sul materiale biologico e sui grafici che evidenziano la presenza di due Dna maschili sotto le unghie di Chiara Poggi.
Tra i reperti sottoposti a perizia, i frammenti di un tappetino da bagno, confezioni di tè, cereali, biscotti, yogurt e sacchetti della spazzatura. Probabilmente l'analisi dei laboratori inizierà dalla spazzatura, plico repertato già nel 2007 ma mai approfondito con indagini specifiche, per rilevare la presenza di flussi biologici.
Omicidio Poggi, niente impronta 33 nell'incidente probatorio, attenzione al Dna sotto le unghie di Chiara
Sono 35 le impronte che verranno esaminate dai periti. Fra queste la cosiddetta traccia 10, rivenuta sulla superficie interna del portone d'ingresso della villetta di via Pascoli e compatibile con un contatto papillare. All'epoca era stata considerata "non giuridicamente utile", mentre oggi, secondo il Nucleo investigativo di Milano, potrebbe essere cruciale in quanto "generata da una mano sporca forse di sangue o di altra sostanza, della vittima o di altri".
Una grande assenza: l'impronta 33, quella che la Procura ha attribuito a Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta, non sarà analizzata. Ogni traccia biologica trovata sulla scena dovrà essere poi confrontata per esclusione con il Dna di Sempio, poi con il condannato Alberto Stasi, la famiglia Poggi, tre amici di Marco Poggi, fratello della vittima, le cugine Paola e Stefania Cappa, Marco Panzarasa (migliore amico di Marco Poggi), tre carabinieri intervenuti nella villetta e il medico legale Marco Ballardini.
Particolare attenzione al materiale biologico rinvenuto sotto il primo e il quarto dito della mano sinistra e sotto il quinto dito della mano destra di Chiara Poggi. I genetisti hanno scritto nell'ultima relazione sul caso che il Dna ritrovato è "perfettamente sovrapponibile" a quello prelevato a Andrea Sempio, ma avvertono che potrebbe "aver subito delle contaminazioni tali da rendere imponderabile l'effetto sui profili genetici".