Ritrovato corpo di Denisa Maria Paun, l'escort scomparsa 20 giorni fa a Prato, arrestato 32enne romeno per omicidio e soppressione di cadavere

Il corpo ritrovato vicino a un casolare abbandonato a Montecatini Terme

Le ricerche di Denisa Maria Paul, scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio, si sono concluse tragicamente: il corpo della donna è stato ritrovato senza vita tra i rovi, nei pressi di un casolare abbandonato a Montecatini Terme. A fare la macabra scoperta sono stati i carabinieri, al termine di giorni di indagini serrate. Per la sua morte è stato fermato un uomo di 32 anni, residente a Monsummano Terme (Pistoia), con l'accusa di omicidio e soppressione di cadavere. Si tratta di un connazionale della vittima, anch’egli originario della Romania.

Ritrovato corpo di Denisa Maria Paun, l'escort scomparsa 20 giorni fa a Prato, arrestato 32enne romeno per omicidio e soppressione di cadavere

Determinanti per arrivare al sospettato sono stati i tabulati telefonici, le immagini di videosorveglianza e i dati GPS dell’auto, che hanno tracciato con precisione i movimenti dell’uomo, inchiodandolo alle proprie responsabilità.

Denisa Maria Paun, 30 anni, viveva a Roma, nel quartiere di Torpignattara, insieme alla madre. Era arrivata in Toscana per motivi di lavoro, essendo impegnata nel settore dell'intrattenimento per adulti, e si spostava frequentemente in diverse città italiane. La notte della sua scomparsa, aveva ricevuto due clienti in una stanza affittata presso il residence Ferrucci di Prato. In serata aveva parlato al telefono con la madre. Poi, il silenzio. Da quel momento, di lei si erano perse completamente le tracce. I telefoni cellulari risultavano spenti e, nella camera, mancavano alcuni effetti personali, tra cui due valigie e uno zaino.

Sin dalle prime ore, la famiglia aveva escluso l’ipotesi di un allontanamento volontario. “Le è successo qualcosa”, aveva dichiarato con fermezza Maria Cristina Paun, la madre della giovane. Le indagini, coordinate dalla Procura di Prato, si erano inizialmente concentrate su un presunto caso di sequestro di persona. Tra gli indagati era finito anche un avvocato di Reggio Calabria, sospettato di essere il possibile mandante del rapimento. Tuttavia, la sua posizione è stata chiarita: l’uomo era semplicemente un conoscente della madre, completamente estraneo ai fatti, come sostenuto fin da subito dalle legali della donna.

Anche la madre di Denisa era finita al centro dell’inchiesta: il pubblico ministero Luca Tescaroli l’ha accusata di aver fornito false dichiarazioni durante un colloquio investigativo. Un altro ostacolo per gli inquirenti è stato il malfunzionamento del sistema di videosorveglianza comunale: i carabinieri hanno incontrato difficoltà nel visionare le immagini delle telecamere, che risultavano danneggiate o si bloccavano durante la riproduzione. Una volta superato il problema e recuperate le registrazioni, le indagini hanno subito una svolta decisiva, culminata nel ritrovamento del cadavere e nell’arresto del presunto responsabile.

Restano però ancora diversi punti oscuri. Secondo un testimone, poco prima di sparire Denisa avrebbe pronunciato una frase inquietante al telefono: “Se mi vede mi ammazza”, apparendo visibilmente turbata. Non è chiaro, al momento, se si riferisse proprio all’uomo che l’avrebbe poi uccisa. Le forze dell’ordine non hanno ancora reso nota l’identità del fermato, né è stato chiarito se esistesse un rapporto pregresso tra lui e la vittima.