Il prof delle minacce social contro la figlia di Meloni tenta il suicidio, Stefano Addeo "ha ingerito pillole e alcol", ricoverato
Il 65enne Stefano Addeo, docente di tedesco, avrebbe ingerito un cocktail di pillole ed alcol, finendo per essere ricoverato all'ospedale di Nola in codice rosso
Il prof delle minacce social contro la figlia di Giorgia Meloni, Ginevra, ha tentato il suicidio. Il 65enne Stefano Addeo, docente di tedesco, avrebbe ingerito un cocktail di pillole ed alcol, finendo per essere ricoverato all'ospedale di Nola in codice rosso. Tuttavia, non sarebbe in pericolo di vita. Due giorni fa sul suo profilo Facebook era comparso il seguente post: "Auguro alla figlia della Meloni di fare la stessa fine della ragazza di Afragola (Martina Carbonaro, ndr)", poi cancellato. Qualche ora fa aveva scritto una lettera aperta alla premier. Dopo il ricovero ha dichiarato: "Ho assunto diversi barbiturici, diversi farmaci, è una situazione che non riesco a sostenere, mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica e ora la polizia vuole parlarmi. Non ho retto a tutto l'accanimento mediatico che c'è stato nei miei confronti. Un'ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l'ho fatta".
Il prof delle minacce social contro la figlia di Meloni tenta il suicidio, Stefano Addeo "ha ingerito pillole e alcol", ricoverato
Stefano Addeo ha tentato il suicidio, finendo all'ospedale, dove non sarebbe in pericolo di vita. Il prof delle minacce social contro Meloni avrebbe deciso di farla finita. Prima del gesto però, avrebbe chiamato la preside del liceo di Cicciano, in provincia di Napoli, dove insegna. La donna avrebbe a sua volta allertato i carabinieri.
Addeo si trova in questo momento ricoverato all'ospedale di Nola: nonostante sia arrivato in codice rosso al pronto soccorso, il 65enne docente di tedesco non rischierebbe la vita.
Nel pomeriggio aveva scritto una lettera aperta alla premier: "Nessuna giustificazione per le mie parole, frase inaccettabile. Le chiedo, se possibile, di potermi incontrare per poterglielo dire guardandola negli occhi. Mi assumo ogni responsabilità anche se confesso che mai nelle mie intenzioni vi era l'idea di augurare la morte a una bambina. È stata una frase infelice”.
Nel corso delle ultime ore sono state diverse le ricostruzioni fatte dall'uomo in merito al post choc. Addeo ha anche asserito che quella frase l'avrebbe scritta l'intelligenza artificiale.
Solidarietà da parte tutto il mondo politico verso la premier, che dopo le minacce ha scritto sui social: "Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza".