Olimpiadi Milano-Cortina 2026, dei taxi volanti per collegare la città ai vertiporti non se ne fa nulla, tutto rimandato a Los Angeles 2028

I 38 milioni stanziati dal Comune di Milano e i fondi messi a disposizione da Sea, per il momento, rimangono in cassaforte finché non verranno trovati operatori affidabili

Ci avevano raccontato che per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 tutto il capoluogo lombardo sarebbe stato percorso da sfreccianti taxi volanti, in partenza dai vertiporti di Porta Romana e City Life, con direzione gli aeroporti di Malpensa e di Linate, e viceversa.

Ogni corsa sarebbe costata circa 120 euro a testa, non proprio pochissimo: ma bisognava decongestionare il traffico della metropoli e creare pure dei presupposti per raggiungere più rapidamente i campi di gara sulle montagne, da Livigno a Cortina. Anche perché, come mi confessavano dei colleghi giornalisti statunitensi, molti inviati americani non hanno ancora capito bene che nel 2026 arriveranno a Milano, ma le gare delle Olimpiadi (a eccezione di pattinaggio e hockey) si terranno quasi tutte a 4-500 chilometri di distanza.

Insomma, l’entusiasmo era alle stelle, al punto che, giusto per citare qualche esempio, il Corriere della Sera del 17 gennaio 2023 titolava “Taxi volanti a Milano, ecco i primi vertiporti in città”; lo stesso giorno Il Sole-24 Ore si lanciava addirittura in una previsione di data di avvio, con “I taxi volanti pronti per le Olimpiadi 2026”. MilanoToday del 18 gennaio 2023 ribadiva il concetto: “A Milano arrivano i taxi volanti: due vertiporti in città, dal prossimo anno via ai lavori”. E anche una testata tecnologica come Wired (23 gennaio 2023) non aveva dubbi: “I taxi volanti sono realtà”. Una sorta di imprimatur arrivava poi il 24 gennaio 2023 dalla Confcommercio Milano:Taxi volanti in arrivo a Milano: servizio attivo per le Olimpiadi 2026”.

Insomma, tutto sembrava pronto. A maggior ragione quando Sea (gestore degli scali milanesi), Lilium (produttore di mezzi volanti) e Skysports (società specializzata in infrastrutture per vertiporti) siglavano un memorandum di intesa per il lancio del servizio, e il Comune di Milano stanziava 38 milioni di euro per dare solidità alla iniziativa.

Il percorso era chiaro: i taxi volanti avrebbero iniziato una sperimentazione in larga scala alle Olimpiadi di Parigi 2024, poi sarebbero stati utilizzati anche a Roma per il Giubileo 2025, all’Expo 2025 di Osaka in Giappone, per avere infine il loro momento di grande splendore a Milano dal 6 febbraio 2026, data inaugurale dei Giochi.

D’altronde il comparto del volo verticale aveva messo sul piatto investimenti in Europa per 13 miliardi di euro dal 2019, e pure la società tedesca Lilium, individuata da Sea come partner, aveva investito circa 1,5 miliardi in 10 anni.

Voli elettrici alla Blade Runner, impatto green, meno auto in città, un futuro radioso, e invece? Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ha dovuto ammettere che tutto il progetto ha subito uno stop. Il settore dei voli verticali, un po’ in tutto il mondo, è in sofferenza: potremmo dire, con un pizzico di ironia, che stenta a decollare.

E il partner tecnologico tedesco Lilium, che Sea aveva scelto per la realizzazione dei taxi volanti, è in bancarotta, sepolto dai debiti e con migliaia di posti di lavoro tagliati dall’oggi al domani. Gli investimenti per i vertiporti, cioè i parcheggi per gli aerotaxi, rimangono in standby. E quindi sia i 38 milioni stanziati dal Comune di Milano, sia i fondi messi a disposizione da Sea, per il momento, rimangono in cassaforte finché non verranno trovati operatori affidabili.

Alle Olimpiadi di Parigi, nel 2024, comunque, di taxi volanti neanche l’ombra. Tantomeno per l’Anno santo a Roma. All’Expo di Osaka, invece, solo qualche volo dimostrativo su veicoli Lift aircraft, e niente più. Tutto sembrerebbe rimandato alle Olimpiadi estive di Los Angeles nel 2028.

Nel frattempo, in base agli studi dell’Osservatorio Droni e mobilità aerea avanzata del Politecnico di Milano, nel 2024 il mercato professionale dei droni in Italia ha raggiunto un valore di 160 milioni di euro, evidenziando una crescita del 10% rispetto al 2023. Pure il 2025 sarà un anno positivo, “e l’80% degli addetti ai lavori prevede un’espansione significativa nel prossimo triennio. Il mercato italiano è quasi totalmente (96%, ndr) costituto da attività di Aerial operations, quelle di droni di piccola e media taglia nei settori tradizionali, come le ispezioni di linee elettriche o il monitoraggio del territorio. Il restante 4% è dedicato a servizi di Innovative air mobility & delivery per la consegna di merci o il trasporto passeggeri in area urbana ed extra-urbana, in lieve crescita rispetto al 2023. Prosegue il consolidamento del numero di imprese: nel 2024 sono scese a 657, ed erano 664 nel 2023 e 706 nel 2022”.