Garlasco, campione “impronta 33” di mano di Sempio potrebbe non essere stato distrutto, il 17 giugno esito dell’incidente probatorio
Gli esperti presenti nel 2007 concordarono inoltre sulla "non rinunciabile distruzione del campione”
Il campione di intonaco con l’impronta del palmo della mano attribuita ad Andrea Sempio – la cosiddetta “impronta 33” – potrebbe non essere stato distrutto, come invece temuto a lungo. La Procura di Pavia ha confermato che, al momento, non è stato ancora rinvenuto negli archivi, ma non lo considera definitivamente perduto. Intanto, si aspetta l’esito dell’incidente probatorio in arrivo il 17 giugno.
Campione “impronta 33” di mano di Sempio potrebbe non essere stato distrutto, il 17 giugno esito dell’incidente probatorio
Secondo alcune fonti, nei verbali delle operazioni tecniche datate 4 settembre 2007 si legge che "la conservazione dei reperti è buona e non sono quindi suscettibili a degradazione naturale". Gli esperti presenti in quella fase concordarono inoltre sulla "non rinunciabile distruzione del campione, ovvero la conservazione di quota parte del substrato merceologico". Il che lascia intendere che almeno una parte del materiale potrebbe essere stata salvata e archiviata.
Se così fosse, si aprirebbe una nuova possibilità per eseguire accertamenti scientifici di ultima generazione: analisi che potrebbero verificare se sotto il reagente utilizzato all’epoca per rendere visibile l’impronta sia rimasto materiale biologico riconducibile a Chiara Poggi, come tracce di sangue, sudore o pelle, potenzialmente mescolate con quelle del presunto autore del delitto. All’epoca, le tecnologie a disposizione restituirono un risultato negativo, portando all’archiviazione della pista. Ma oggi la scienza potrebbe offrire un riscontro diverso.
Nel caso in cui, invece, il campione fosse effettivamente andato distrutto, la Procura è pronta ad attivare il “piano B”: recuperare tutta la documentazione prodotta durante le analisi di allora e convocare le persone coinvolte nei rilievi sul muro e sui gradini della villetta di via Pascoli.
In attesa di chiarimenti sul destino dell’impronta 33, il 17 giugno è fissato un altro appuntamento cruciale per l’inchiesta: l’incidente probatorio a Milano. Gli esperti incaricati dovranno verificare a chi appartengano i profili genetici "estrapolati dai margini ungueali" di Chiara Poggi. Secondo una recente consulenza, quei profili sarebbero compatibili con Andrea Sempio. Toccherà ai periti fare chiarezza anche tramite l’estrazione del Dna "dai para-adesivi delle impronte rinvenute sulla scena del crimine", analizzando non solo i reperti già esaminati ma anche quelli finora trascurati.