Garlasco, avvocato Stasi De Rensis: “A casa Poggi impronta femminile del numero 36/37, rivisitare scientificamente tutte le prove”

Tra gli elementi più rilevanti su cui la difesa chiede di tornare a indagare figura un’orma parziale, compatibile con una calzatura femminile di numero 36/37

La Procura di Pavia ha riaperto l’inchiesta alla luce di nuovi elementi e di una possibile revisione delle prove già acquisite nel processo che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Oggi, la difesa dell’ex fidanzato della vittima, Chiara Poggi, chiede a gran voce una nuova indagine tecnica e scientifica su tutti i reperti della scena del crimine, tra cui un’impronta femminile del numero 36/37.

Avvocato Stasi De Rensis: “A casa Poggi impronta femminile del numero 36/37, fare rivisitazione scientifica di tutte le prove”

"A casa Poggi impronta femminile del numero 36/37, fare rivisitazione scientifica di tutte le prove", afferma l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Stasi, che ha chiesto agli inquirenti un riesame completo delle tracce presenti sul luogo dell’omicidio. "Una rilettura scientifica di tutti i reperti che sono a disposizione", ha spiegato il legale, specificando che il focus riguarda in particolare le impronte di piedi trovate all’epoca degli accertamenti.

Tra gli elementi più rilevanti su cui la difesa chiede di tornare a indagare figura un’orma parziale, compatibile con una calzatura femminile di numero 36/37, rinvenuta sul pavimento del piano terra dell’abitazione, proprio in cima alla scala che conduce alla cantina dove fu trovato il corpo della giovane. "Vorremmo fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto. Anche delle impronte dei piedi", ha dichiarato De Rensis. “Come quella parziale del numero 36/37, che si ritiene femminile, in quanto pensiamo che con le nuove tecniche si possa arrivare a un esito”.

Il sospetto della difesa è che questa impronta possa appartenere al vero autore del delitto o a un complice, in una dinamica che potrebbe coinvolgere più persone. “Occorre rivalutare tutte le impronte, anche quella parziale riconducibile a un paio di calzature taglia 36/37, che si ritiene femminile. Pensiamo che con le nuove tecniche scientifiche si possa arrivare a un esito diverso”, ribadisce il legale.

Le nuove indagini coinvolgono Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, indagato per omicidio in concorso con ignoti. La difesa punta anche su altri elementi tralasciati nel primo processo, tra cui la possibilità che l’arma del delitto — forse un martello da muratore — possa essere stata impugnata da una donna, ipotesi mai completamente esclusa dagli investigatori.

Alla luce delle moderne tecnologie forensi, gli avvocati di Stasi sperano che una rivisitazione scientifica possa portare nuove verità alla luce.