Garlasco, domani interrogatorio in contemporanea per Sempio, Stasi e Poggi per verifica “anomalie” sul caso e sms gemelle Cappa a Soprani

Domani mattina l'interrogatorio in contemporanea, ma in sedi differenti. I pm chiederanno conto delle "anomalie" riscontrate in passato e delle chat delle sorelle Cappa

Domani, martedì 20 maggio, nuova svolta nel caso Garlasco. In un'interrogazione con tempistiche perfettamente sincronizzate ma in sedi diverse, saranno ascoltati Alberto Stasi, Andrea Sempio e Marco Poggi. Sul tavolo dei Pubblici Ministeri, "anomalie" che potrebbero mettere in discussione vecchie certezze sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, e le chat delle gemelle Cappa al manager Francesco Chiesa Soprani.

Domani interrogatorio in contemporanea per Sempio, Stasi e Marco Poggi, pm sottoporranno ai 3 “anomalie” sul caso e sms gemelle Cappa

I magistrati vogliono fare luce su presunte incongruenze emerse nelle molteplici versioni rilasciate negli anni. L’attenzione degli inquirenti si concentra ora anche su elementi già noti: “Il Dna sotto le unghie, il biglietto del parcheggio: tutti gli elementi”, sostengono fonti vicine alla Procura. Si tratta del biglietto ritrovato una settimana dopo l’omicidio e consegnato però solo l’anno successivo, e delle tracce genetiche rilevate sul corpo della vittima.

A Pavia, alle ore 14, Andrea Sempio si presenterà in Procura accompagnato dai suoi avvocati, Angela Taccia e Massimo Lovati. Proprio quest’ultimo dichiara: “Stiamo affilando le armi che ci offre il codice di procedura penale. Questo interrogatorio, prodromico a una richiesta di rinvio a giudizio, si scontra con l'incidente probatorio dove si vuole acquisire una prova per il dibattimento”.

Nel frattempo, a Venezia, verrà ascoltato come testimone anche Marco Poggi, fratello di Chiara. Contemporaneamente, sempre a Pavia, anche Alberto Stasi – ex fidanzato della vittima, condannato in via definitiva a 16 anni e recentemente ammesso alla semilibertà – verrà interrogato in qualità di teste assistito, in quanto coinvolto in un procedimento connesso.

Gli inquirenti non escludono che il tempismo dell’operazione serva a verificare reazioni, conferme o contraddizioni in diretta, sulla base di nuovi sviluppi. Si parla di una possibile intercettazione o di un dettaglio da riesaminare alla luce di elementi più recenti.

Tra gli aspetti in primo piano anche le dichiarazioni delle gemelle Cappa, Paola e Stefania, già note per un controverso fotomontaggio diffuso anni fa. Adesso agli atti risultano esserci “centinaia di sms” delle due donne, tra cui uno che lascerebbe intendere che “Stasi è stato incastrato”. A questi si aggiungerebbero messaggi vocali via WhatsApp che, secondo l’ex manager dello spettacolo Francesco Chiesa Soprani, Paola Cappa gli avrebbe inviato dopo la notizia del prelievo del Dna a Sempio: “Ce n’è uno in cui Paola smentisce alcuni racconti della gemella Stefania, ma non ne voglio parlare – sostiene – Io credo che Stasi sia innocente. Poi chi siano i colpevoli, non so. I vocali? Non me ne faccio nulla, se la Procura me li chiede li fornisco”.

Ma la famiglia Poggi contesta fermamente la nuova linea della Procura. “Lo Stato non difende la verità accertata”, tuona il legale dei genitori di Chiara, Gian Luigi Tizzoni, che definisce “un po’ confuse” le attuali tesi su Sempio. In un’intervista l’avvocato afferma: “Si fatica a comprendere la direzione: non ci sono elementi negli atti che lasciano intendere un collegamento tra Stasi e Sempio, ancor meno o altrettanto non ce ne sono tra Sempio e le sorelle Cappa”.