Papa Leone XIV chiude a coppie gay e al riarmo: "Famiglia fondata su uomo e donna, basta produrre strumenti di morte"
Cambio di rotta rispetto al precedente papato sul tema della famiglia, mentre sui migranti la linea rimane la stessa di Bergoglio
Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, rilasciando alcune dichiarazioni importanti, in particolare sulle coppie gay e la famiglia ed il riarmo. "È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull'unione stabile tra uomo e donna, 'società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società'", ha detto.
Papa Leone XIV chiude a coppie gay e al riarmo: "Famiglia fondata su uomo e donna, basta produrre strumenti di morte"
Papa Leone XIV si è schierato in maniera abbastanza netta sulla famiglia, rimarcandone il ruolo, e sottolineando come questa sia fondata su due persone di sesso diverso. Prevost ha di fatto anche messo in evidenza un cambiamento rispetto al papato di Bergoglio sul tema. Quest'ultimo aveva aperto in maniera palese alle coppie omosessuali già il 29 luglio 2013, col suo: "Chi sono io per giudicare?".
Richiamo non soltanto alla famiglia tradizionale ma anche allo stop sulla produzione di armi. "Occorre la volontà di dismettere la produzione di strumenti di distruzione e di morte", ricordando le parole del suo predecessore, Papa Francesco: "Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo". Una dichiarazione di netto contrasto alle politiche dell'Unione Europea e di von der Leyen. Leone XIV ha quindi messo in guardia contro una "corsa generale al riarmo" che rischia di soffocare le speranze di pace e di alimentare nuovi conflitti.
"Troppe volte si considera la parola pace come una semplice assenza di guerra, una tregua momentanea tra una contesa e l’altra. Ma la pace vera non è solo silenzio delle armi: è un progetto di relazioni, un impegno costante a superare il conflitto che abita la natura umana". Il Papa ha descritto una società in cui "le tensioni sono sempre presenti, un po’ come la brace sotto la cenere", e ha sottolineato che "vivere in uno stato costante di conflitto, anche nei rapporti quotidiani – in casa, al lavoro, nella società – ci allontana dall’ideale di una convivenza pacifica".
Da Prevost monito contro le guerre: "Il mio ministero inizia nel cuore di un anno giubilare, dedicato in modo particolare alla speranza. È un tempo di conversione e di rinnovamento e soprattutto l'occasione per lasciare alle spalle le contese e cominciare un cammino nuovo, animati dalla speranza di poter costruire, lavorando insieme, ciascuno secondo le proprie sensibilità e responsabilità, un mondo in cui ognuno possa realizzare la propria umanità nella verità, nella giustizia e nella pace. Mi auguro che ciò possa avvenire in tutti i contesti, a partire da quelli più provati come l'Ucraina e la Terra Santa".
Migranti, stessa linea di Papa Francesco
Leone XIV non cambia però la linea sui migranti rispetto al papato di Bergoglio: "La mia stessa storia è quella di un cittadino, discendente di immigrati, a sua volta emigrato. Ciascuno di noi, nel corso della vita, si può ritrovare sano o malato, occupato o disoccupato, in patria o in terra straniera. La sua dignità però rimane sempre la stessa, quella di creatura voluta e amata da Dio".