Addio a Chiara Pennuti, morta a 27 anni per cancro ai tessuti molli, raccontò la malattia nel podcast “Una zebra in corsia”
Chiara aveva scelto di raccontare il percorso della sua malattia, incominciati nel 2020, attraverso il podcast “Una zebra in corsia”
Chiara Pennuti è morta a 27 anni per un cancro ai tessuti molli, un sarcoma sinoviale, una rara e aggressiva forma di tumore, contro il quale lottava da 5 anni. La ragazza ha raccontato la malattia che la ha colpita nel 2020 nel podcast “Una zebra in corsia”.
Addio a Chiara Pennuti, morta a 27 anni per un cancro ai tessuti molli, il racconto del sarcoma sinoviale nel podcast “Una zebra in corsia”
Originaria di Forlì, Chiara Pennuti è morta domenica nella sua casa, circondata dall’affetto dei familiari e del personale sanitario che l’ha accompagnata negli ultimi giorni, grazie al servizio di cure domiciliari.
La sua non è stata solo una battaglia contro la malattia, ma un impegno costante per dare voce a chi, come lei, conviveva con un destino difficile e spesso silenzioso. Con grande lucidità e determinazione, Chiara aveva scelto di raccontare il suo percorso attraverso il podcast “Una zebra in corsia”, 8 episodi intensi e commoventi che raccoglievano testimonianze non solo di pazienti, ma anche di medici e infermieri che ogni giorno lottano in corsia per offrire dignità e speranza.
Il progetto, finanziato grazie a una raccolta fondi online che ha superato i 15mila euro, è servito anche a sostenere la ricerca scientifica dell’IRST "Dino Amadori" di Meldola, centro d’eccellenza che ha seguito Chiara nel suo lungo percorso terapeutico.
Chiara non era solo una paziente, ma una giovane donna di straordinario talento e passione. Laureata in ingegneria aerospaziale, aveva lavorato in Germania nel settore dei razzi spaziali ed era stata presidente di EuroAvia, la rete europea degli studenti dell’aerospazio. Poi, nel 2020, l’anno della pandemia, la diagnosi che ha cambiato il corso della sua vita.
Lontana dall’arrendersi, ha trasformato la malattia in una piattaforma di consapevolezza e impegno civile. Attiva nell’Associazione Luca Coscioni, Chiara ha sostenuto apertamente il diritto al suicidio medicalmente assistito, mentre con l’associazione Minerva ha promosso la divulgazione scientifica, mostrando quanto la scienza possa essere anche strumento di umanità e solidarietà.
“Chiara era una persona speciale. – ricordano i genitori – Il suo sorriso, il suo spirito ironico, la sua lucidità hanno illuminato anche i momenti più difficili. Amava la montagna, il fiume, il mare, l’avventura. Ma amava anche la partecipazione e il pensiero critico. Era capace di costruire connessioni vere, profonde”.
Chiara stava già lavorando alla seconda stagione del suo podcast, animata dalla voglia di trasformare la sofferenza in condivisione, in uno strumento di aiuto per molti altri. Un progetto che ora resta in sospeso, ma che testimonia quanto profonda fosse la sua voglia di vivere e lasciare un segno.
L’ultimo saluto è previsto per mercoledì alle ore 15.30 presso l’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. Dopo la cerimonia, il corpo verrà cremato.